Aumento delle tasse e taglio della spesa pubblica: così pagheremo il riarmo

Il Fondo Monetario Internazionale si è espresso sulla possibilità da parte dell’Italia di alzare la spesa militare al 2% del Pil.

È previsto un ulteriore stanziamento di fondi da parte dell’Italia per la spesa militare. Nello specifico, il nostro Paese si è impegnato con gli Stati Uniti per far salire la percentuale del Pil prevista per il settore della difesa al 2%, cinque decimi in più rispetto al 2024 quando era ferma all’1,5%.

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Aumento delle tasse e taglio della spesa pubblica: così pagheremo il riarmo (Foto da Ansa) – Abruzzo.cityrumors.it

Questo aumento percentuale porterà gli investimenti complessivi intorno ai 45 miliardi con una crescita di quasi 10 miliardi rispetto allo scorso anno. La questione ha sollevato un dibattito politico che ha visto tra i protagonisti anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto. In merito, si è espresso anche il Fondo Monetario Europeo che ha evidenziato i rischi del possibile aumento degli stanziamenti.

Spesa militare al 2% del Pil, il parere del Fondo Monetario Internazionale

Durante il vertice negli Stati Uniti con il presidente Donald Trump, la premier Giorgia Meloni ha avanzato delle proposte per cercare di trovare un accordo e mettere fine alla guerra commerciale iniziata dopo l’introduzione dei dazi da parte dell’inquilino della Casa Bianca.

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Spesa militare al 2% del Pil, il parere del Fondo Monetario Internazionale (Foto da Ansa) – Abruzzo.cityrumors.it

Tra queste proposte anche l’impegno da parte dell’Italia di far salire le spese militari portando la percentuale del Pil dall’1,5 dello scorso anno al 2% del 2025. Secondo le stime, questa crescita dello 0,5% si tradurrebbe in un aumento della spesa pari a quasi 10 miliardi di euro, per un complessivo di 45 miliardi destinati al settore della difesa. In merito, il è intervenuto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha apertamente dichiarato di non essere disposto a sottrarre queste somme ai vari servizi come la sanità. A queste parole ha replicato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, secondo il quale servirebbe mantenere l’impegno di aumentare le spese militari.

Nel frattempo, è arrivato il parere del Fondo Monetario Internazionale. Secondo l’agenzia con sede a Washington, come riporta il sito InvestireOggi, aumentando questa tipologia di spese si potrebbe far salire il debito pubblico mondiale al 117% del Pil, una percentuale mai raggiunta dalla fine del secondo conflitto mondiale. Inoltre, precisa l’Fmi, per essere credibile senza avere delle conseguenze sui bilanci, la crescita delle spese dovrebbe essere messa in atto mediante aumenti delle entrate e tagli della spesa pubblica. Un parere che, dunque, sembra essere contrastante con un riarmo a debito come avrebbe ipotizzato l’Ue.

C’è anche da tenere in considerazione anche eventuali nuove proposte da parte del presidente Trump che, durante il vertice Nato di giugno, potrebbe chiedere di alzare temporaneamente la spesa anche al 3 o al 3,5%. Questo potrebbe voler dire di dover provvedere nella ricerca di nuove risorse per l’Italia da investire nella difesa con possibili tagli agli altri servizi. Al momento, però, si tratta solo di un’ipotesi.

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