Così l’importo dell’Assegno Unico figli può aumentare: la procedura che è bene conoscere ed effettuare subito
L’Assegno Unico rappresenta certamente uno dei sussidi ad oggi più importanti per i nuclei familiari con figli a carico. Questo perché l’importo, stabilito sulla base di specifici requisiti di ogni famiglia, viene erogato su base mensile e consente di andare ad abbattere le spese necessarie per la crescita dei figli; peraltro è previsto a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del 18esimo anno di età pertanto li accompagna lungo l’intero percorso di crescita.
Con la possibilità aggiuntiva di continuare a riceverlo anche tra i 18 ed i 21 anni, a patto che si rispettino determinate condizioni. L’importo dell’Assegno Unico inoltre non è fisso ma può aumentare o, al contrario, diminuire. Ecco come bisogna fare per incrementarlo già ad aprile.
Incrementare l’importo dell’Assegno Unico? Il dettaglio da considerare
L’assegno unico per i figli potrebbe essere ricalcolato nel mese di aprile con conseguenze positive o negative dal punto di vista degli importi. Per capire di cosa si tratta è bene ricordare che l’erogazione di questo sussidio è direttamente collegata non solo alla composizione del nucleo familiare ma anche al reddito e ai patrimoni di ogni famiglia.
Pertanto il legame del quale tenere fortemente in considerazione è quello con l’Isee, l’indicatore della condizione economica che annualmente deve essere rinnovato e aggiornato proprio sulla base delle possibili variazioni di entrate/uscite e patrimoni mobili/immobili posseduti.
Ma non solo: l’esclusione di Btp e dei buoni fruttiferi dal calcolo dell’Isee, approvata di recente ma non ancora entrata ufficialmente in vigore, potrebbe rendere le cose ancor più convenienti portando ad un incremento dell’importo dell’Assegno Unico.
La soluzione, in tal senso, consiste nel presentare l’Isee Corrente che può essere presentato, dopo aver prodotto l’Isee ordinario, in qualsiasi momento dell’anno oppure nel caso di variazioni economiche importanti del richiedente (come ad esempio una variazione della situazione patrimoniale del nucleo familiare o della situazione reddituale, rispetto all’isee ordinario, superiore al 25%).
Presentare l’Isee ordinario dopo che l’esclusione di Btp e buoni fruttiferi entrerà in vigore potrebbe avere dunque benefici dal punto di vista del ricalcolo del valore dell’Assegno Unico. Altre condizioni sono la perdita del posto da parte di un lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato o determinato, la cessazione dell’attività da parte di un lavoratore autonomo o la perdita di trattamenti previdenziali o assistenziali da parte di uno o più membri del nucleo familiare.