Il Governo continua a discutere su come muoversi sul terreno previdenziale e, a quanto pare, dal prossimo anno il caro vecchio assegno sociale potrebbe essere cancellato.
Muoversi sul terreno delle pensioni non è mai semplice: ad ogni passo avanti si rischia di provocare una frana. Del resto, tuttavia, non si può nemmeno continuare a stagnare in queste sabbie mobili e a non fare nulla per paura di sbagliare: una direzione va presa.
Il momento della riforma strutturale sembra essere arrivato e l’universo previdenziale, già dal 2026, con la nuova legge di Bilancio, potrebbe subire modifiche sostanziali e incisive. Si supererà la legge Fornero? Probabilmente sì: prima della fine della legislatura, l’Esecutivo condotto da Giorgia Meloni potrebbe portarsi a casa questo traguardo.
Nelle ultime ore, tuttavia, ha fatto capolino una notizia che ha gettato nello sconforto milioni di persone: con la riforma delle pensioni, potrebbe sparire l’assegno sociale, misura che supporta gli anziani in difficoltà che non hanno abbastanza contributi nemmeno per la pensione minima.
Decisione drastica e inaspettata: dal 2026 potrebbe sparire l’assegno sociale, una misura nata per aiutare gli anziani che versano in difficoltà economiche. Ma come mai questo cambio rotta da parte di un Governo che, invece, cerca in ogni modo di sostenere le fasce più esposte al rischio povertà?
Partiamo con il precisare che cos’è l’assegno sociale. Si tratta di una misura che si rivolge a persone che hanno già raggiunto l’età pensionabile – cioè 67 anni – ma che non hanno contributi o non ne hanno abbastanza per avere diritto anche solo alla pensione minima. Infatti per raggiungere anche solo il trattamento minimo dell’Inps, attualmente, occorre avere come minimo 20 anni di contributi.
Naturalmente per poter beneficiare di questa agevolazione occorre versare in stato di difficoltà economica e avere un reddito molto basso. Dal prossimo anno, con la riforma delle pensioni a cui sta lavorando l’Esecutivo, questa misura potrebbe venire cancellata. la notizia ha gettato nello sconforto milioni di anziani.
Leggi anche: Carta spesa 2025, dopo tanta attesa finalmente c’è la data: tornerà ma con una grossa novità, famiglie disperate
Il Governo Meloni sta lavorando ad una riforma delle pensioni molto ambiziosa che prevede di andare oltre la legge Fornero una volta e per tutte. Purtroppo, però, non saranno tutte rose e fiori e qualcuno potrebbe rimetterci. In particolare potrebbe essere cancellato l’assegno sociale, misura che si rivolge ad una fascia della popolazione particolarmente fragile.
L’Assegno sociale potrebbe venire cancellato in quanto, se la riforma del Governo andrà in porto, diventerà inutile. L’obiettivo, infatti, è applicare a tutti il ricalcolo contributivo degli assegni abbassando l’età. Si sta lavorando per abbassare l’età della pensione a 64 anni. Ad oggi questa possibilità è accessibile solo ai lavoratori contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi dal 1996 in avanti. Dal 2026, però, potrebbe essere estesa a tutti, anche a chi ha contributi antecedenti al 1996. Questo comporterebbe anche un’altra svolta.
Leggi anche: Torna il Reddito di cittadinanza, ormai è ufficiale, hanno firmato: ecco a quanto ammonterà questa volta
I lavoratori contributivi puri, infatti, non devono per forza avere 20 anni di contributi per andare in pensione: una volta raggiunti i 71 anni, ne bastano anche solo 5. Se dal prossimo anno tutti i lavoratori verranno messi sullo stesso piano con il ricalcolo contributivo degli assegni, allora anche chi ha iniziato a versare contributi prima del 1996 potrà accedere alla pensione con soli 5 anni di contribuzione una volta spente 71 candeline. In pratica nessuno resterà più senza pensione e, dunque, l’assegno sociale diventerà superfluo. Potrebbe, al massimo, continuare ad esistere ma solo per chi non ha nemmeno un solo contributo.