A chi finisce l’eredità se manca un testamento: potrebbero esserci sorprese

Sapete a chi finisce l’eredità se non c’è un testamento? La legge è chiara, ma potrebbero esserci delle sorprese.

Vogliamo oggi spiegarvi nel dettaglio qual è il meccanismo che si innesta se nessuno ha lasciato qualcosa di scritto per dividere i suoi beni. Purtroppo, quando muore una persona, i parenti più stretti arrivano a litigare per capire chi dovrà avere a disposizione i suoi beni, molto più che dedicarsi al lutto e al dolore di una perdita importante.

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A chi finisce l’eredità se manca un testamento: potrebbero esserci sorprese (Abruzzo.CityRumors.it)

Questo argomento porta anche alla rottura di alcune famiglie e alle difficoltà di gestione di rapporti che andavano avanti da tutta la vita. In realtà però la legge è chiara, sotto ogni punto di vista, anche quando non c’è un testamento e apparentemente sembrano esserci dei problemi.

Le difficoltà che si affrontano dunque possono essere risolte, anche abbastanza facilmente, grazie alla presenza di un professionista oppure solamente conoscendo le leggi più da vicino e sfruttando dunque competenze acquisite sul campo. Andiamo ora a vedere di cosa parla la legge in questione.

Cosa succede all’eredità se non c’è testamento?

Le regole stabilite per la successione, in caso di assenza di testamento, vengono stabilite direttamente dal Codice Civile Italiano. Per la precisione, un ruolo importantissimo arriva dall’articolo 582.

Questo stabilisce che, in assenza di figli e genitori del defunto, la sua eredità vada spartita in percentuali differenti tra il coniuge superstite e i fratelli o sorelle del defunto stesso. Due terzi vanno al coniuge rimasto in vita, mentre il terzo restante è diviso tra i fratelli. Questi ultimi non hanno diritto a quella che viene chiamata quota legittima e potrebbero essere dunque essere esclusi.

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Eredità quando non c’è il testamento, come funziona? (Abruzzo.CityRumors.it)

Se i fratelli sono deceduti c’è un aspetto da considerare per quanto riguarda i nipoti del defunto, questi possono ereditare la quota che sarebbe spettata ai loro genitori qualora fossero stati vivi.

Possiamo concludere specificando un particolare non da escludere e cioè che chi riceve l’eredità può decidere anche di rifiutarla. Sono disposti dieci anni affinché si possa prendere una decisione in merito.

Si tratta dunque di regole facili da applicare anche se vanno studiate con attenzione per evitare errori e soprattutto litigi tra parenti. Come abbiamo visto prima, infatti, sono molte le famiglie che si distruggono proprio per questi motivi, senza considerare del lutto sono tanti quelli che si interessano subito ai soldi. Per fortuna non è per tutti così.

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