L’operatore virtuale è stato autorizzato ad applicare un sovrapprezzo al traffico in roaming estero, anche se effettuato nei paesi UE
Dallo scorso 15 giugno, agli operatori telefonici è stato imposto il cosiddetto “roam like at home” o roaming a tariffa nazionale, tramite il quale gli utenti hanno acquisito il diritto di poter pagare l’eventuale traffico voce, dati ed SMS effettuato negli altri paesi UE, in base alla stessa tariffa applicata sul suolo italiano.
Esistono tuttavia alcune eccezioni, infatti la normativa prevede che, “in circostanze specifiche ed eccezionali”, l’operatore possa essere dispensato dall’applicazione del roaming a tariffa nazionale. È questo il caso dell’operatore virtuale Poste Mobile, che con la delibera n. 418/17 pubblicata ieri dall’AGCOM, è stato autorizzato a reintrodurre il sovrapprezzo sul traffico in roaming estero, anche se effettuato nei paesi dove sarebbe vigente la regola generale del roam like at home.
“La società PosteMobile S.p.A. è tenuta a fornire ai propri clienti che si recano in uno dei Paesi nei quali è applicabile il roam like at home tempestiva informativa in merito ai sovrapprezzi applicati, mediante l’invio di un SMS personalizzato” si legge nella delibera dell’AGCOM, che poi precisa: “Le soglie massime di sovrapprezzo applicabili sono (valori IVA esclusa): 3,2 €cent/min per le chiamate (uscenti); 1 €cent per SMS (uscenti); 0,714 €cent/MB per traffico dati (0,6 €cent a partire dal 1° gennaio 2018)”.