Libretto Famiglia e PrestO sono i nuovi strumenti per la gestione delle prestazioni lavorative occasionali.
Nonostante le polemiche, anche interne alla maggioranza di governo, è passato l’emendamento alla Manovra bis che colma il vuoto legislativo lasciato sul tema del lavoro occasionale dalla recente abolizione dei voucher.
Rispetto al vecchio sistema, abrogato solo pochi mesi fa, la nuova regolamentazione presenta alcune novità, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbero evitare l’abuso delle prestazioni occasionali.
La prima sostanziale differenza è che i vecchi voucher erano rivolti indistintamente alle persone fisiche e alle imprese, mentre le nuove norme prevedono due strumenti diversi a seconda della natura del datore di lavoro. Per le famiglie sarà disponibile il cosiddetto “Libretto Famiglia”, mentre le imprese dovranno rivolgersi al sistema “PrestO” (Prestazione Occasionale).
Il Libretto Famiglia
Si tratta di un libretto nominativo prefinanziato, tramite il quale le persone fisiche potranno retribuire prestazioni occasionali come le ripetizioni private dei figli, l’assistenza domiciliare per bambini o anziani, i lavori di giardinaggio e in generale tutti i piccoli lavori domestici.
Ogni titolo di pagamento avrà un valore lordo di 12 euro, che comprende i contributi previdenziali e l’assicurazione Inail, quindi la cifra netta percepita dal lavoratore dovrebbe essere di circa 10 euro per ogni titolo. Inoltre, a differenza dei vecchi voucher, che non ponevano limiti al loro utilizzo da parte del datore di lavoro, il Libretto Famiglia potrà essere usato per retribuire prestazioni occasionali fino ad un massimo di 5.000 euro l’anno.
Lo stesso limite di 5.000 euro annui vale anche per il lavoratore, che inoltre non potrà riceverne più del 50% dallo stesso datore di lavoro. I compensi percepiti dal lavoratore tramite Libretto Famiglia sono esentasse e non influiscono sullo stato di disoccupazione.
PrestO
Il PrestO, destinato alle imprese, è un vero e proprio contratto di prestazione occasionale, che si differenzia dal Libretto Famiglia soprattutto per i limiti più stringenti che pone sia al datore di lavoro che al lavoratore, in particolare:
– il PrestO non può essere utilizzato da imprese con più di 5 dipendenti
– il lavoratore non deve avere in essere rapporti di lavoro subordinato o collaborazione con l’impresa da almeno sei mesi
– ogni prestazione di lavoro non può avere una durata massima superiore alle 4 ore giornaliere
Anche per il PrestO vale il limite di 5.000 euro annui sia per il datore di lavoro che per il lavoratore, che salgono a 6.250 se il lavoratore è uno studente, un pensionato o un disoccupato, in ogni caso, resta fermo l’obbligo per il lavoratore di non percepirne più del 50% dallo stesso datore di lavoro.
Ogni titolo di pagamento avrà un valore nominale di 12 euro, anche se la cifra netta percepita dal lavoratore scende dai 10 euro del Libretto Famiglia ai 9 euro del PrestO. Infine, anche le retribuzioni del PrestO sono esentasse e non incidono sull’eventuale stato di disoccupazione del lavoratore.
Pagamenti e obblighi
Sia il datore di lavoro che il lavoratore dovranno essere registrati su di un apposito portale internet che verrà predisposto dall’Inps, tramite questa piattaforma il datore di lavoro dovrà comunicare i dati della prestazione almeno un’ora prima che questa avvenga e, nel caso in cui non dovesse avere luogo, ci sono tre giorni di tempo per la revoca.
I pagamenti verranno effettuati direttamente dall’Inps, che provvederà ad accreditare quanto dovuto al lavoratore.