La scadenza per richiedere la rottamazione delle cartelle esattoriali è fissata per il prossimo 31 marzo. Ecco cosa c’è da sapere.
È ormai noto che Equitalia, la società incaricata di riscuotere i tributi, chiuderà i battenti il prossimo primo luglio e le sue funzioni saranno assorbite dall’Agenzia delle Entrate. In attesa della soppressione di Equitalia, ai contribuenti è stata data la possibilità di sanare la propria posizione fiscale tramite la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle esattoriali; una procedura che permette di pagare i propri debiti con il fisco risparmiando l’importo di eventuali sanzioni e interessi di mora.
Come dichiara la stessa Equitalia, la rottamazione delle cartelle, che nel linguaggio ufficiale si chiama “Definizione agevolata”, può essere richiesta per le somme riferite ai carichi affidati per la riscossione tra il 2000 e il 2016. Per rottamare le proprie cartelle esattoriali è necessario riempire il modulo “DA1 – Dichiarazione di adesione alla Definizione agevolata”, quindi consegnarlo in uno degli sportelli Equitalia o inviarlo ad uno egli indirizzi mail riportati sul modulo stesso.
Il contribuente può scegliere di saldare il proprio debito in un’unica soluzione o di rateizzarlo, dividendolo al massimo in cinque tranches. Una volta ricevuta la richiesta di adesione alla Definizione agevolata, che va presentata necessariamente entro il prossimo 31 marzo, Equitalia provvederà a comunicare al contribuente sia l’ammontare complessivo della somma da pagare, che importo e scadenze delle eventuali rate.
Partita in sordina, la rottamazione delle cartelle esattoriali ha avuto un vero e proprio boom negli ultimi due mesi, durante i quali le richieste di adesione sono aumentate del 246%. Per i contribuenti interessati, Equitalia ha realizzato una “guida alla Definizione agevolata” alla quale rimandiamo per ulteriori approfondimenti.