Essere dirigenti d’impresa, faccia a faccia a Chieti le diverse generazioni

Chieti. L’innovazione iscritta nel proprio codice genetico, ma anche la volontà di legare in una casa comune associativa, imprenditori della vecchia e della nuova generazione, in modo da arrivare all’imminente rinnovo degli organismi dirigenti con un percorso chiaro e consapevole di rinnovamento.

 Trent’anni di vita, la Cna di Chieti si interroga sul proprio futuro, ma soprattutto sul suo presente: per farlo, ha voluto confrontarsi – a conclusione di un corso avviato nello scorso mese di aprile, dal titolo emblematico “Essere dirigente Cna” – con un ospite d’eccezione: il presidente nazionale della confederazione artigiana, Daniele Vaccarino, che oggi pomeriggio ha preso parte a un incontro tenuto nella sala rossa della Camera di commercio di Chieti, al Foro Boario.

 “Abbiamo bisogno di nuove idee, di dinamismo, di entusiasmo, di imparare a raggiungere anche le imprese non sindacalizzate, di fare sistema utilizzando in pieno tutte le nostre competenze, di rompere liturgie” ha sintetizzato nel suo appassionato intervento d’apertura il presidente della Cna di Chieti, Savino Saraceni, ricordando con il direttore della confederazione artigiana, Letizia Scastiglia, i contenuti del ciclo di lezioni cui gli imprenditori Cna si sono sottoposti (venti ore in totale) per conoscere più da vicino la struttura organizzativa, lo statuto e le sue evoluzioni, l’ambito di attività, il senso di appartenenza al sistema, il ruolo che devono saper incarnare e interpretare i dirigenti associativi. Diversi gli interventi, a testimonianza della varietà delle voci presenti in platea, delle diverse sensibilità generazionali o espressione di settori produttivi lontani, ma comunque legati dalla voglia di stare insieme: Luca Lecce, titolare di un’impresa che opera nel campo delle energie del gruppo dei Giovani imprenditori provinciale; Antonella Cerrone, responsabile del Comitato Impresa Donna provinciale e titolare di un’azienda che lavora nell’area degli oggetti e degli infissi; Francesco Carullo, imprenditore del legno. Concludendo i lavori, Vaccarino ha sostenuto “come il valore della rappresentanza resti ancora intatto, nonostante i tentativi di delegittimazione che arrivano da diverse parti. Ma le organizzazioni d’impresa devono avere una forte capacità di rinnovarsi, dando sostegno ai propri associati, oltre la semplice erogazione di servizi sui quali la concorrenza si fa sempre più agguerrita”. Salutando positivamente le scelte strategiche della Cna di Chieti, Vaccarino ha ricordato come proprio da alcuni settori emergenti nella realtà associativa provinciale (nuove imprese, giovani, donne) possano arrivare importanti energie per tutto il sistema associativo, che “ha bisogno di un cambiamento profondo, fondato su voglia di appartenere e orgoglio”.

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