L’ennesima catena di messaggi truffa promette fantomatici buoni sconto ma in realtà è solo un modo per rubare dati sensibili e proporre costosi servizi a pagamento.
La pagina Facebook della Polizia di Stato denuncia : ” i dati sensibili carpiti in Italia sono letteralmente milioni”, in particolare la polizia mette in guardia da una catena di messaggi, segnalata da molti utenti WhatsApp, che promettendo finti buoni sconto di note catene di abbigliamento, porta in realtà l’utente a sottoscrivere costosi abbonamenti di fornitura servizi e contenuti.
L’ AssoCSP, Associazione dei fornitori di servizi e contenuti, si è dissociata da questa pratica scorretta dichiarando in una nota:
“Non siamo certo di fronte al primo caso di comunicazione ingannevole veicolata su web, instant messaging o social network che, catturata l’attenzione dell’ignaro utente, propone poi una pagina di sottoscrizione di servizi in abbonamento con addebito sul proprio conto telefonico. Fortunatamente, il flusso introdotto ad ottobre 2015, che prevede un doppio click di conferma in due diversi momenti da parte dell’utente per sottoscrivere un servizio, ha impedito il dilagare del fenomeno, limitandone fortemente l’impatto negativo”.
Il messaggio incriminato, con la falsa speranza di regalare un buono sconto, invita l’utente a premere su un link che rimanda ad una sorta di sondaggio online, compilato il questionario, ne viene richiesto l’invio ad altri 10 contatti ma una volta completata l’operazione invece di ricevere il fantomatico sconto, si finisce su una pagina che comunica come i buoni siano terminati, in compenso viene proposta la sottoscrizione di servizi a pagamento.
In questi casi il consiglio è sempre lo stesso: evitare di aprire link che promettono sconti e offerte oggettivamente improbabili ed ovviamente evitare di girare il messaggio truffa ai propri contatti.