Preoccupazione per il personale della Camera di Commercio di Teramo che questa mattina in un’assemblea sindacale ha affrontato le tematiche riguardanti le possibili conseguenze della riforma camerale.
Seconda la bozza di decreto che dovrebbe rivoluzionare il sistema delle Camere di Commercio italiane riducendone sensibilmente il numero, infatti, ad essere tagliati non sarebbero soltanto i presidi territoriali ma anche il 15% dei dipendenti, che salgono al 25% nei processi di fusione.
Inoltre non è ancora chiaro se e quando la sede teramana verrà accorpata con quella aquilana, con i conseguenti risvolti che si potranno ripercuotere sulle imprese. Con lo spostamento all’Aquila, dunque, la Camera di Commercio di Teramo, che vive sui diritti annuali che le imprese versano all’ente, vedrebbe inevitabilmente ridurre i servizi, soprattutto quelli riguardanti la promozione delle attività sul territorio e all’estero.