L’Etna non si ferma. Come ieri una fontana di lava scende dal versante del vulcano, mentre è in corso dal cratere ‘Voragine’ una vistosa emissione di cenere lavica spinta dal vento verso i quadranti meridionali.
La nuova eruzione, seguita da un intensificarsi dell’attività esplosiva nel cratere, è cominciata intorno alle 10 ed e’ seguita dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. L’attività eruttiva si caratterizza “per essere tra la più energetica dell’ultimo ventennio”. Lo afferma la sezione catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Registrate fontane di lava e una colonna eruttiva di magma, cenere e gas che si è elevata fino a 7 chilometri di altezza, per poi espandersi verso i quadranti meridionali, trasportata dai venti dominanti che sono comunque di debole intensità. In concomitanza, si sono osservate significative emissioni di cenere dal piccolo cratere che si e’ formato sull’alto fianco orientale del nuovo cratere di sudest alla fine di novembre.
Il cratere ‘Voragine’ è stato interessato da fenomeni particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelli attuali.
L’aeroporto Fontanarossa è rimasto chiuso per un’ora a causa della cenere vulcanica dell’Etna che si e’ accumulata sulla pista. Lo scalo è poi tornato operativo.
Quello in corso sull’Etna è il fenomeno esplosivo più violento registrato negli ultimi 20 anni: lo rilevano gli esperti dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), secondo i quali l’evento non può considerarsi concluso.
“Il fenomeno è attualmente in corso, con una residua attività esplosiva nel cratere Voragine e nel cratere di Sud-Est” ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera. “Dobbiamo osservare l’evoluzione del fenomeno – ha aggiunto – e per questo abbiamo la sala operativa attiva 24 ore su 24 e ci sono squadre al lavoro sul campo. Stiamo seguendo il fenomeno con la massima attenzione possibile”.
Il fenomeno in corso, ha detto ancora Privitera, non è una colata di lava, ma ha un carattere esplosivo. “Sicuramente – ha aggiunto – l’eruzione più grande del primo tipo è stata quella avvenuta fra il 1991 e il 1992 ed è stata la più grande avvenuta negli ultimi 360 anni”. Quello in corso è invece il “fenomeno parossistici di tipo esplosivo e, per la quantità di materiale fuoriuscito è il maggiore evento di questo tipo osservato negli ultimi 20 anni”. Nel cratere Voragine fenomeni simili anche se meno intensi erano avvenuti il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999.
“La colonna eruttiva – ha aggiunto l’esperto – si è elevata fino a 13 chilometri sulla sommità del vulcano, con una fuoriuscita di magma molto importante'” La stima esatta della quantità di materiale fuoriuscito è attesa nei prossimi giorni: attualmente “è in corso di elaborazione e le squadre stanno eseguendo i rilievi sul terreno”.
Dopo la spettacolare fontana di lava, alta diverse centinaia di metri, che ha caratterizzato la notte scorsa l’eruzione dell’Etna, una gigantesca nube scura sovrasta tutti i territori dei Comuni jonici e si teme una pioggia di sabbia vulcanica. Messina, invece, si è svegliata sotto una coltre di polvere vulcanica. Pericolo sulle strade della città, soprattutto per chi viaggia con i ciclomotori. Case, auto strade e terrazze sono piene di sabbia nera.
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