Per leggere il New York Times online si pagherà. A partire del 2011 il sito del quotidiano americano si potrà consultare soltanto a pagamento, con un sistema di abbonamento elastico.
Il presidente della New York Times Company, Arthur Sulzberger, ha spiegato che sarà una svolta non priva di rischi, ma necessaria per immaginare il futuro del giornalismo sul web. L’abbonamento non toccherà, però, i lettori occasionali che avranno la possibilità di leggere un numero limitato di articoli gratuiti, mentre gli abbonati alla versione stampata del New York Times potranno accedere a ogni parte del sito senza limitazioni.
Il tentativo è quello di riuscire a coniugare un traffico in grado di attirare investimenti pubblicitari e una fonte di finanziamento che arrivi dai lettori. Il sistema scelto per NYTimes.com dovrebbe essere simile a quello adottato dal sito del Financial Times, dove si possono leggere gratuitamente fino a dieci articoli ogni mese. Le possibilità erano due: una formula morbida di abbonamento (i lettori non devono pagare niente ma quelli che pagano hanno dei contenuti “premium”) e una formula dura (abbonamento totale per tutti gli articoli, come sul Wall Street Journal ). Alla fine ha prevalso un sistema misto.
Secondo il direttore Bill Keller, quello del New York Times è “un giornalismo credibile, aggressivo e professionale”, una merce che Keller ritiene “sempre più rara e preziosa”. Il nuovo sistema di pagamento dei contenuti, ha commentato il direttore del quotidiano newyorkese, “fornirà un altro modo per alimentare questo lavoro duro e costoso”.
Il sito del New York Times aveva già percorso la formula dell’accesso tramite abbonamento, abbandonata nel 2007 per aumentare il volume di traffico e le pagine visitate e attrarre investimenti pubblicitari. Tra un anno vedremo se le condizioni di mercato e le attese del pubblico saranno cambiate a sufficienza da permettere la svolta del quotidiano online.
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Loris Castorani