Teramo, in Fondazione Tercas il quadro “Giuditta e Oloferne”

Si è tenuta stamani in Palazzo Melatino a Teramo, sede della Fondazione Tercas la Preview riservata alla Stampa della esposizione del quadro Giuditta e Oloferne (1602 ca), Roma collezione Lemme.

L’inaugurazione della esposizione del dipinto è programmata  per le ore 19. L’esposizione rientra nell’ambito dell’Evento Culturale che – organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di  Teramo, dalla Fondazione Tercas, dell’Università San Raffaele di Roma, grazie alla disponibilità  del collezionista  e mecenate d’arte Fabrizio Lemme – si terrà nel pomeriggio, (Diretta Streaming On Line alle ore 18 – www.fondazionetercas.it)), con una riflessione  del professor Claudio Strinati su “Giuditta: Eroina o assassina senza scrupoli”.

Il Presidente Enrica Salvatore ha annunciato che il professor Strinati – illustre critico e storico dell’arte, già soprintendente del Polo Museale Romano dal 1991 al 2001  – “illustrerà, attraverso una lettura  magistrale,  una suggestiva ipotesi attributiva di questa Opera potente e di grande importanza”.

Il Presidente quindi, ha sottolineato come da sempre la Fondazione Tercas  crede che la Cultura sia uno strategico strumento per favorire la coesione sociale. “Dove alberga la cultura – ha affermato – si superano gli steccati della divisione e dello scontro  e si assiste ad un salutare rifiorire del confronto”. “Da qui il forte impegno della Fondazione Tercas  per la promozione dell’arte anche all’interno della propria sede ( ricca già delle sue preziose collezioni d’arte) con la precisa volontà  – ha continuato – di proporsi quale luogo di aggregazione, spazio cittadino per l’elaborazione di nuove sintesi culturali e di stimolanti contaminazioni di genti e di stili”. “Ospitare un dipinto così prestigioso rappresenta un’azione importante per rivitalizzare il territorio, offrendo un prezioso arricchimento intellettuale a quanti lo abitano e tratteggiando una geografia culturale capace di attrarre un pubblico ampio, al di fuori del territorio stesso. La Fondazione Tercas, – ha concluso – per natura  al centro di un sistema di relazioni e di conoscenze, getta quindi un nuovo seme di innovazione che potrà rappresentare un volano per il turismo e per la conoscenza delle bellezze ambientali e culturali della nostra Provincia”.

Alla Preview erano presenti: Tania Bonnici Castelli, Presidente della Commissione Pari Opportunità di Teramo, che ha ringraziato l’Università San Raffaele di Roma e la Fondazione Tercas “per aver favorito, con la loro cortese e generosa disponibilità, l’organizzazione di un Evento Culturale promosso dalla Commissione Pari Opportunità di Teramo e Paola Di Felice, docente di storia dell’arte nell’Università  S. Raffaele di Roma e Milano.

Nel suo intervento Paola di Felic  ha dapprima ricordato che “il dipinto esposto è  al centro di un grosso dibattito, tra esperti d’arte, circa la sua attribuzione.C’è chi lo attribuisce ad Artemisia Gentileschi chi a suo padre Orazio. Dibattito di recente riacceso da un intervento di Vittorio Sgarbi che in un articolo pubblicato nel dicembre 2016 sul settimanale Sette del Corriere  della Sera  parlava di una “idea attributiva” che gli faceva pensare ad un opera di Caravaggio.

Ha quindi concluso affermando che l’esposizione del dipinto “Giuditta e Oloferne”  dalla Collezione Lemme è un mirabile esempio di consapevole partecipazione da parte dell’Università S. Raffaele in termini di  messa a disposizione, oltre che di risorse finanziarie, dei propri docenti di storia dell’arte, Claudio Strinati, Rosalinda Inglisa e la stessa Paola Di Felice.

La suggestiva esposizione della Giuditta della collezione Lemme ha trovato spazio nella Sala Espositiva del piano terra di Palazzo Melatino che ospita le collezioni di ceramiche della Fondazione Tercas e fino al prossimo 30 aprile anche due opere il Busto di ritratto di Settimio Severo (proveniente dal Museo Archeologico) già segnalato dal Marchese Delfico e dal Palma e la Tavola di San Bonaventura e San Sebastiano del Maestro dei Polittici Crivelleschi (proveniente dalla Pinacoteca Civica ) splendente pannello appartenuto ad uno smembrato polittico un tempo conservato  nella Chiesa di S. Maria delle Grazie.

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