Dal 30 settembre L’abbraccio (in spagnolo El abrazo), un’importante opera dello scultore argentino Alejandro Marmo (Bueons Aires, 1971), può essere ammirata nel Campus dell’Università degli Studi di Teramo. La scultura è stata installata sulla parete esterna del Polo didattico “G. d’Annunzio”.
Alejandro Marmo si afferma nel 2006 con i Murales de Evita, due ritratti in acciaio di Eva Perón agganciati al grattacielo del Ministero dei Lavori Pubblici di Buenos Aires: oggi suoi lavori sono installati in molte nazioni del mondo, dall’America Latina al Giappone. La fama dello scultore si è ulteriormente accresciuta grazie a due opere nei Giardini Vaticani, un Cristo Operaio (El Cristo Obrero) e una Vergine di Luján: papa Francesco li ha benedetti il 16 novembre 2014.
Nell’opera di Teramo una lamiera in acciaio industriale profilato, alta 4 metri e pesante 30 chilogrammi, delinea la sagoma di una grande creatura femminile che stringe a sé una seconda creatura, più piccola e fragile. “L’abbraccio – si legge nella presentazione dell’opera – si presta intenzionalmente a una lettura polisemica. Il suo significato di base, un invito alla fratellanza universale, nel contesto dell’Università di Teramo e della fase post-pandemia sottende l’unione tra l’Ateneo e la città, come pure il ritorno alla vita sociale e al lavoro comune”.
L’abbraccio arricchisce il già cospicuo patrimonio di sculture e opere d’arte dell’Ateneo teramano. Il dono e l’installazione presso l’Università abruzzese, curato scientificamente da Paolo Coen, docente di Storia dell’arte all’Università di Teramo, è il risultato di un accordo di collaborazione tra la Fondazione “Arte en las Fabricas” e la Facoltà di Scienze della Comunicazione, che fra l’altro permetterà a diversi studenti della Facoltà di entrare in contatto e di lavorare sulle opere del maestro.
“Gli ultimi anni della nostra Facoltà – commenta Christian Corsi, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione – si segnalano per una serie di collaborazioni d’importanza e prestigio rimarchevoli, le cui ricadute vanno interamente a beneficio dei nostri studenti. L’accordo con la Fondazione “Arte en las Fabricas” e la presenza di quest’opera vanno in questa esatta direzione”.