Squallor: non erano solo Pace, Bigazzi, Savio e Cerruti. Gli altri componenti più improbabili

Dal ’71 al ’94 vi fu un gruppo musicale italiano noto per i testi particolarmente espliciti e demenziali, stiamo parlando della band d’avanguardia Squallor.

Questo gruppo musicale fu fondato agli inizi degli anni ’70, più precisamente nel 1971, dal paroliere Giancarlo Bigazzi, i compositori e discografici Daniele Pace e Totò Savio, la narratore Alfredo Cerruti. 

band squallor scopri la storia
Scopri la storia della band Squallor – Abruzzo.cityrumors.it

Nel primo triennio il gruppo vide anche la fondazione e partecipazione di Elio Gariboldi, che abbandonò il progetto nel 1974, al cui posto in seguito si inserirono in alcune occasioni alcuni membri esterni come i noto Gianni Boncompagni e Gigi Sabani.

Storia della band degli Squallor

Il termine Squallor nacque quando i componenti stavano individuando il nome del gruppo: uscì la parola “squallore”, che sembrava rispecchiare perfettamente il senso degli argomenti sociali che i ragazzi volevano interpretare. Daniele Pace, unico milanese in mezzo ai due napoletani Cerruti e Savio, optò per rendere napoletano il termine che diventò l’indimenticabile squallor, nome subito approvato da tutti i membri.

L’idea di metter su la band avvenne grazie al film del 1967 Il mio amico il diavolo (Bedazzled), diretto da Stanley Donen, scritto e interpretato da Peter Cook e Dudley Moore. Alfredo Cerruti fu particolarmente stimolato dal brano Bedazzled dei Drimble Wedge and the Vegetation, contenuto all’interno della pellicola che vede anche la stessa comparsa della band in alcune scene. Questo stile impostato da Cerruti, caratterizzò poi l’intera produzione degli Squallor, i cui testi venivano recitati accompagnati dalla musica.

I primi anni e la carriera

Gli Squallor non avevano qualcuno che si occupasse della loro promozione sul mercato musicale, nonostante ciò raccolsero un notevole riscontro di pubblico, complici il fatto in quegli anni di non essersi mai esibiti pubblicamente e l’inevitabile censura da parte delle radio, a parte qualche emittente locale.

Negli anni ’80 girarono alcuni spot pubblicitari e fu proprio in questo periodo che ricevettero i maggiori riconoscimenti musicali commerciali per l’album Tocca l’albicocca del 1985 che contiene il singolo USA for Italy, brano-parodia del progetto degli artisti più famosi del periodo riuniti in USA for Africa e della famosa We are the World il cui testo ottenne il permesso per essere trasmesso senza essere censurato.

Temi ricorrenti e partecipazioni celebri

Tra le produzioni degli Squallor, ricordiamo il personaggio di fantasia chiamato Pierpaolo, sul quale fu costruita una vera e propria serie narrata in alcuni brani, tra cui Famiglia Cristiana dell’album Pompa. Questo personaggio era caratterizzato da una voce lamentosa e vuole raffigurare il classico figlio viziato che gira il mondo sperperando i soldi estorti da un padre che nel frattempo lo ha rinnegato, dietro minacce e ricatti di rivelare i suoi affari illeciti.

squallor brani demenziali avanguardia
Cerruti e Mina negli anni ’70 – Abruzzo.cityrumors.it

Pierpaolo fu utilizzato da Cerruti anche per identificare il concorrente dei quiz telefonici della trasmissione Indietro tutta!, interagendo in una spassosa serie di gag che vedevano la partecipazione di Renzo Arbore e Nino Frassica, facendo il verso alle comunicazioni via radio tra le pattuglie della Polizia nello sketch Volante 1 a Volante 2.

Gli ultimi anni

L’ultimo album ufficiale degli Squallor Cambiamento uscì nel 1994, pubblicato nel formato CD. In questo album Gigi Sabani si occupa delle imitazioni e contiene la canzone Albachiava, parodia della celebre Albachiara di Vasco Rossi – che nel brano viene citato “Vasco Bossi, quel cantante coi capelli grassi”.

A partire dal 2000 vennero pubblicate solamente raccolte e, (S)hit Squallor Remix, che contiene l’inedita Uh Playboy’s, album composto da remix, prodotto e realizzato da DJ N-Joy (alias Leonardo Stella), e nato da un’idea di Giancarlo Bigazzi.

I componenti della band morirono in età giovane: Daniele Pace morì a soli 50 anni per un infarto, il 24 ottobre 1985. Totò Savio morì il 25 luglio 2004 a 66 anni per un tumore e Giancarlo Bigazzi si spense il 19 gennaio 2012 a 71 anni, per un’infezione cerebrale. L’ultimo membro rimasto in vita, Alfredo Cerruti, morì il 18 ottobre 2020, all’età di 78 anni.

Impostazioni privacy