Il miracolo più atteso dai napoletani. L’evento che in un modo o nell’altro trascina con se nel bene e nel male il destino della città.
La città di Napoli, vive quella che è la sua tradizione in un modo assolutamente unico e originale. Niente, altrove, potrebbe essere vissuto allo stesso modo. Oggi, 19 settembre, la ricorrenza più attesa dai napoletani in assoluto. Non solo i festeggiamenti per il santo patrono della città, San Gennaro, ma anche, soprattutto, il miracolo, la base sulla quale, spesso, si trascina il destino stesso della città.
Sacro e profano. Il sangue che si scioglie e il popolo che acclama, o meno, ma questo forse è relativo. L’operato del santo. Niente è come sembra, tutto a volte è come appare. La devozione verso San Gennaro, forse non ha eguali nell’intero pianeta. Il sangue sciolto, porta con se buone prospettive per la città, il sangue, invece, rimasto solido, nella celebre ampolla, porta con se ipotesi ben meno liete. Oggi San Gennaro ha scelto di accontentare i suoi cittadini, ha portato a Napoli il buon augurio. Il sangue si è sciolto, al Duomo, come sempre. Tra la gioia, le emozioni e le lacrime dei napoletani, ancora una volta, protetti dal loro santo patrono.
San Gennaro, il miracolo appena avvenuto: tutto quello che c’è da sapere
Gli appuntamenti, per i napoletani con il miracolo di San Gennaro sono tre, nel corso dell’anno. La prima occasione arriva con il sabato precedente alla prima domenica di maggio, poi c’è il giorno di San Gennaro, quindi il 19 settembre e infine il 16 di dicembre. L’ultima data in questione, quella di dicembre, segna l’anniversario dell’eruzione del Vesuvio fermata proprio per intercessione del santo patrono della città.
Nel caso in cui, il miracolo non dovesse compiersi, cosi come anticipato, la speranza dei napoletani subirebbe un importante colpo. Presagio di sventura, per cosi dire, cosi come di fatto avvenuto in passato. Il sangue di San Gennaro, per esempio, non si è sciolto nel 1939 e nel 1940, anni dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale e dell’ingresso nel conflitto dell’Italia.
Il sangue, inoltre, non si è sciolto nel 1973, anno in cui in città si è diffusa l’epidemia di colera e poi nel 1980, anno del terribile terremoto in Irpinia. Lo stesso miracolo, non si è verificato nel 2020, anno tristemente noto per l’inizio dell’epidemia di covid. Oggi il miracolo si è compiuto, il sangue si è sciolto e la città è in festa, al riparo dal destino avverso.