In occasione della ricorrenza della strage del Bataclan (13 novembre) – Art Night, condotto da Neri Marcorè su Rai 5, ha in programma il film documentario “Banksy e la ragazza del Bataclan”.
Nella notte del 26 gennaio 2019, fu rubata la porta di uscita del Bataclan, il noto locale parigino. A sua volta, sulla superficie della porta pochi mesi prima, lo street artist Banksy (di cui negli ultimi giorni si narra l’avvenuta scoperta dell’identità in Robin Gunningham) aveva dipinto La ragazza triste, una Madonna in lacrime che voleva ricordare le vittime degli attentati terroristici del novembre 2015.
La notizia del furto aveva ottenuto una ribalta mondiale nella cronaca, suscitando moti di indignazione e facendo avviare una imponente macchina di indagini per il suo ritrovamento. Ritrovamento che avvenne esattamente un anno dopo quando, nel giugno 2020, la porta venne rinvenuta a ben 1.500 chilometri di distanza dal luogo in cui era stata rubata, nascosta nella soffitta di una casa di campagna in un piccolo paese abruzzese.
Una storia lunga e travagliata
Da Parigi all’Abruzzo la strada è stata lunga, così come le tappe di questo percorso poi conclusosi con il ritrovamento. Pare infatti che nel nostro Paese la porta si fermò per la prima volta in un albergo a Tortoreto e che quando nell’edificio iniziarono le ristrutturazioni, venne trasferita in una fattoria a Sant’Omero, a circa 15 chilometri di distanza.
Qui, il 10 giugno 2020 l’opera viene recuperata nella soffitta del casale durante un’operazione congiunta della polizia francese con i Carabinieri di Teramo e del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona.
La porta fu poi riconsegnata alla Francia dalle Autorità italiane, e da queste restituita al proprietario del Bataclan nel marzo 2021. Tuttavia, la travagliata storia della porta non è finita qui: il proprietario dell’edificio si contende infatti la proprietà dell’infisso con la città di Parigi.
Al di là della contesa – ancora da redimere – rimane la storia di un’opera di importante caratura artistica e dall’elevato valore simbolico, il cui ritrovamento ha visto il decisivo intervento dei Carabinieri di Teramo. Ebbene, in tal riguardo, si può rammenta ora che per ricordare il ruolo fondamentale che i Carabinieri ebbero nel recupero di questa opera, gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata – Corso di fotografia dei beni culturali – hanno deciso di donare una duplicazione al Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo, all’interno del quale è stabilmente collocata, dal 31 marzo 2023, ed esposta a tutti i cittadini che si recano in Caserma.