Roma. Cinquant’anni e non sentirli. Il Pescara Jazz, nato nel 1969, arriva al mezzo secolo di vita e lo fa unendo il rispetto del suo luminoso passato, alla grinta che serve per stare al passo con i tempi. È questo il mix in cui crede Angelo Valori, direttore artistico, che per prima cosa in conferenza stampa ha ringraziato, con autentica emozione, il fondatore del festival, Lucio Fumo “per la sua passione e per l’impegno decennale”.
Al tavolo, oltre al direttore artistico, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini e il presidente di I-Jazz Corrado Beldì.
“Per un anniversario così importante non si poteva che scegliere per presentarlo un luogo davvero eccezionale come la Sala della Crociera al Mibac a Roma – ha esordito il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini – è anche eccezionale che un Festival come età abbia compiuto il mezzo secolo di vita all’insegna di un linguaggio universale che è il Jazz. Il mio autore preferito che è Paolo Conte in una celebre canzone dice che pochi capivano il Jazz che c’erano molte cravatte sbagliate, io invece penso che il Jazz e la musica sia un linguaggio che ariva a tante persone ed è un ottimo ambasciatore della nostra Pescara. Siamo contenti di celebrare qui, così come saremo ancora più contenti, a partire dall’8 luglio prossimo, per l’inizio di questa edizione del mezzo secolo”.
Il sottosegretario Gianluca Vacca ha inoltre fatto arrivare una comunicazione personale per sottolineare la gioia di ospitare, nella sala della storica biblioteca del Collegio Romano, la presentazione del cinquantennale del festival, aggiungendo che iniziative del genere favoriscono il turismo locale e non solo.
Hanno inoltre condiviso i loro ricordi sul PJ, graditi ospiti come Adriano Mazzoletti, autorevole voce del giornalismo musicale, che conosce il PJ da sempre e che ha ricordato gli anni in cui la Rai riprendeva tutti i concerti dal vivo, compresi quelli pescaresi, insistendo su come spesso è proprio nelle città di provincia che nascono e si sviluppano le iniziative più importanti e significative.
È intervenuto anche Dario Salvatori, giornalista e conduttore radiofonico che ha definito il Pescara Jazz “il suo festival preferito” ricordando simpaticamente quando Miles Davis lanciò un comodino dalla finestra dell’albergo in cui soggiornava: “Sono ben felice di averne fatto parte – ha ricordato il giornalista e critico musicale, Dario Salvatori – è un bel Festival come ubicazione e come periodo dell’anno, ha degli ospiti meravigliosi, l’ho frequentato dal ’70 all’83, poi ho avuto altri impegni. Ricordo un anno che c’erano degli ospiti importanti, andai a Montreux in Svizzera, piantai la tenda, scesi a Pescara, ero ancora militare. Quest’anno cercherò di esserci, poi è anche un cartellone ecumenico in un certo senso, con nomi di tutto rispetto del mondo del Jazz”.
Palcoscenico tra i più importanti d’Europa, il Pescara Jazz inaugurerà il suo cinquantennale lunedì 8 luglio con un programma che prevede quindici concerti consecutivi fino al 22, più una coda di tre date: 24 e 28 luglio e il 9 agosto, gran finale con Fiorella Mannoia – Personale tour 2019 (biglietti 65, 55 e 46 euro).
Tanti i big in programma: dalla cantante statunitense Dee Dee Bridgewater (il 19 luglio), al sassofonista americano Joshua Redman (il 20 luglio), al bassista camerunense Richard Bona (il 17 luglio) al chitarrista Robben Ford (l’11 luglio con il Lorenzo Tucci trio, feat. Karima. Biglietti 34.50, 28.75 e 18 euro). In calendario anche il concerto Una noche por Paco (con Antonio Sanchez sexteto e il cuarteto flamenco di Chano Dominguez, il 13 luglio. Biglietti 35, 30 e 25 euro).
Ma la vera sorpresa di questa edizione è Jacob Collier (il 21 luglio). Cantante, polistrumentista, producer, fenomeno rivelazione del jazz contemporaneo, celebrità su YouTube, pupillo di Quincy Jones (leggendario produttore di Michael Jackson).
Anche quest’anno, infine, il Pescara Jazz è inserito all’interno del PeFest, cartellone artistico multidisciplinare che sta registrando risultati lusinghieri, in continua crescita, con percentuali in aumento del 20% sugli incassi e sul pubblico pagante.
“Innanzitutto è il programma più lungo della storia del Festival – ha spiegato il direttore artistico della manifestazione, Angelo Valori – nel senso che sono 18 appuntamenti e 15 consecutivi dall’8 al 22 luglio più 3 appuntamenti che porteranno il Festival fino al 9 agosto. Le linee programmatiche nuove sono innanzitutto il Pescara Jazz & Songs che inauguriamo quaest’anno che vuole essere un ampliamento della programmazione verso una forma della canzone che, nei suoi diversi generi, ha innovato il linguaggio e i costumi ed offre una presenza importante dal punto di vista sociale e a questa dedichiamo una parte del Festival con iniziative diverse che vanno da Bungaro a Fiorella Mannoia, passando da Giuseppe Anastasi, premiato lo scorso anno con la Targa Tenco per la migliore opera prima, fino ad arrivare ad Ada Montellanico che dal punto di vista del Jazz invece presenta un progetto dedicato ai cantautori italiani, soprattutto a Tenco ma non solo. Poi c’è l’attenzione riservata ai musicisti italiani che è una cosa importante che si unisce alla grande tradizione del Festival che è internazionale in questo senso, ospiteremo artisti come Dee Dee Bridgewater, Joshua Redman, Robben Ford, Charles Dominguez, Richard Bona, Jacob Collier. Sono tutti musicisti ben noti a livello internazionale e si uniranno molti giovani ai quali abbiamo dedicato un progetto in particolare che si chiama Pescara Jazz Messangers riservato agli under 35, quindi la presenza e il rapporto con College e Università, Conservatori italiani, europei e statunitensi è molto forte ed è presente anche in questo Festival. L’ultimo aspetto è una novità, che l’anno scorso ha avuto un grandissimo successo, di presentare concerti gratuiti in piazze identitarie, quindi si ripeterà il Pescara Jazz Club e tutto questo sostituisce la normale fruizione del concerto con la fruizione a tavolino e la degustazione che però viene organizzata all’interno di piazze identitarie e questo ha permesso di acquisire nuovo pubblico e di avere l’attenzione da parte di molti giovani”.
Per quanto riguarda i biglietti, sarà previsto un abbonamento al teatro monumento D’Annunzio (palcoscenico principale, all’aperto, sul Lungomare Colombo, 122) a 100€, per le date dal 17 al 21 luglio. E prezzi popolari per i singoli concerti: in media dai 30€ della poltronissima ai 20€ della gradinata, con ridotti fino a 10€. Sarà coinvolta anche l’arena del porto turistico Marina di Pescara per alcuni dei concerti in programma (abbonamento arena a 30€). I concerti sono annunciati per le 21.15, biglietti presto disponibili online.
“Sono molto felice di essere qui in questa occasione importante – ha affermato il presidente dell’associazione I-Fest, Corrado Beldì – cinquant’anni e non sentirli, è mezzo secolo di grande musica, ne dobbiamo andare orgogliosi come italiani e come appassionati di Jazz perché 50 anni significa andare oltre le due generazioni di vita e portare il Jazz verso il futuro. Pescara Jazz sta andando avanti con grande efficacia, abbiamo scelto di essere a Pescara per la nostra assemblea, è una manifestazione che rientra tra i 60 Festival italiani con 12 nuovi ingressi, quindi siamo orgogliosi di rapportarci con questa realtà. Dobbiamo pensare al grande pubblico di domani, dobbiamo pensare anche ai bambini. Devo fare i complimenti ad Angelo Valori e alla sua struttura perché il Festival è grande, è impegnativo, tra l’altro è un programma particolarmente visionario aperto alla musica, ai giovani talenti. Il Jazz è la nostra vita, è la nostra passione, ma è anche un tipo di musica che ha un impatto sociale, culturale che porta dei grandi benefici anche al territorio. Grazie a tutte le istituzioni che seguono questa manifestazione e il Jazz in generale”.