L’artista propone una personale ricerca, incentrata, negli ultimi anni, sull’arte del giardino e del paesaggio e sulle storie, a volte sconosciute, di fine Ottocento. Si parte da alcuni esempi di pitto-sculture tra cui l’opera “Giardino notturno della Marchesa Casati” realizzata per una puntata della trasmissione RAI “Art News”. Nella rubrica “The Making Of ” il professor Raffaele Simongini invitava settimanalmente un artista a lavorare seguito dalle telecamere. Si potrà visionare il filmato realizzato dalla regista Angela Landini nel 2010, accanto all’opera esposta. L’iniziativa si avvale del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Pineto e rientra nel cartellone “Estate in Cultura” diretto dal Presidente del Consiglio del Comune di Pineto, Ernesto Iezzi, delegato per “Pineto Progetto Cultura”.
Esposte anche opere e illustrazioni utilizzate per alcuni Libri d’Artista, come “Grand Tour nel Giardino della Memoria. Un erbario per gli immortali” (edizioni Peccolo, Livorno) una galleria di ritratti di artisti e intellettuali messi in rapporto con i loro ambienti e con la flora. La galleria è arricchita per l’occasione dal personaggio Luigi Corrado Filiani, ritratto con la sua creazione, la pineta, che lo annovera tra gli antesignani del restauro e della valorizzazione ambientale.
Una ricerca, quella di Maria Cristina Crespo, che segue un doppio binario: quello del racconto, della contemplazione della bellezza e della Memoria da una parte e dall’altra un’aspirazione a trasformare tutto questo in progetto di utilità sociale dall’altra: dalle sculture di ceramica ispirate alle danzatrici di fine Ottocento e primo Novecento, chiamate “Le Dannunziane”, sorta di vasi-ritratto contenenti i fiori e le piante di moda all’epoca dello stile definito floreale a un progetto reale, di giardino e di paesaggio, dedicato alle aree terremotate che già precedentemente, soprattutto nell’area delle Marche, si stavano spopolando. Si tratta del progetto “Sassi del Tronto”, presentato nel documentario in fase di realizzazione “Clandestine”, di Maria Paola Orlandini, iniziato come censimento fotografico di un patrimonio architettonico sconosciuto e di grande valore estetico. La valorizzazione di questi monumenti primitivi, proprio attraverso il giardino o una valorizzazione ambientale potrebbe costituire una forma di rilancio in zone destinate per lo più a essere abbandonate. L’artista lancia quindi una provocazione: cercasi un nuovo Filiani, non solo visionario, ma ricco quanto basta per investire in un sogno.
Una realtà che ha proposto attraverso significative immagini il progetto chiamato “Il Cammino dell’Adriatico”. Una significativa mostra fotografica incentrata sulle peculiarità storiche e naturalistiche della costa abruzzese nel tratto teramano e pescarese ha conquistato l’interesse di un numeroso pubblico. Il progetto che, partendo da un miracolo narrato per immagini in un affresco presente nell’Abbazia di Santa Maria di Propezzano a Morro d’Oro che testimonia il cammino nella costa Adriatica e attraverso la botanica dell’area, punta alla promozione di un turismo lento ed ecologico in una costa veloce come quella adriatica, riscoprendone le bellezze artistiche e naturali con attenzione all’identità dei luoghi. Per maggiori informazioni www.paliurus.it.