L’Università degli Studi dell’Aquila darà modo agli studenti di interfacciarsi con una disciplina molto affascinante, ma anche particolarmente complessa, che potrà essere scelta come percorso di studi da chi vorrà cimentarsi in futuro in quel campo.
Dal 13 al 17 maggio, presso l’Università degli Studi dell’Aquila si terranno la presentazione, gli incontri e i laboratori della nuova Scuola internazionale Operational Space Weather Fundamentals, dedicata alla meteorologia spaziale. Lo spazio affascina un po’ tutti, sia chi ha scelto un indirizzo umanistico sia chi ha optato per la scienza.
La tecnologia e le scienze si espandono e si evolvono facendo passi da gigante in molteplici settori, l’osservazione dell’universo è senza dubbio il settore – insieme a quello che si occupa delle intelligenze artificiali – che da qui al prossimo futuro arriverà a scoperte scientifiche di enorme valore.
La meteorologia spaziale all’Università dell’Aquila
Una delle branche dello studio dello spazio è la meteorologia spaziale che non va confusa con la meteorologia tradizionale. Infatti, quest’ultima si concentra sull’analisi dei fattori atmosferici quali temperatura, umidità, pressione e vento, mentre quella spaziale monitora i fenomeni che avvengono nel cosmo – magnetosfera e ionosfera – e che possono influenzare il funzionamento dei sistemi tecnologici situati sia nello spazio sia sulla Terra.
Per avvicinare i giovani a questa disciplina, è stata creata la Scuola internazionale Operational Space Weather Fundamentals, ideata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e co-diretta in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e la Millersville University della Pennsylvania (USA).
Sarà l’Università degli Studi dell’Aquila a ospitare dal 13 al 17 maggio lezioni teoriche e attività di laboratorio con coinvolgimento diretto degli studenti che potranno così toccare con mano cosa sia la meteorologia spaziale, in modo da potersi lasciar affascinare a tal punto da sceglierla come percorso di studi e, in futuro, opportunità di lavoro.
Ovviamente, per accedere a un corso così specifico è necessario avere delle competenze che permettano di lavorare nei Centri di ricerca e sorveglianza dedicati alla meteorologia spaziale. La scuola è dedicata a dottorandi e ricercatori in Fisica spaziale, Scienze planetarie, Ingegneria aerospaziale e materie affini.
L’iniziativa si deve anche al comitato organizzatore locale di cui fanno parte Domenico Di Mauro, Stefania Lepidi, Patrizia Francia (Univaq) e Anna Rita Leone. Per seguire le lezioni e le attività di laboratorio previste è stato necessario candidarsi; le candidature dovevano essere inoltrate entro e non oltre sabato 23 marzo 2024.