Curato da Alessandra Angelucci, referente Area Legalità, il progetto vede la collaborazione del Premio Nazionale Paolo Borsellino, giunto alla XXIV edizione, e la realizzazione di due primi appuntamenti che si terranno alle 10.30, martedì 22 e venerdì 25 ottobre 2019 nell’Aula Magna “Bianca Micacchioni” della sede ITE di Nereto. Ad incontrare circa quattrocento studenti del triennio di tutto l’istituto saranno due figure significative, testimoni dell’impegno civile per la promozione della Cultura della Legalità: il 22 ottobre sarà la volta della giornalista di Euronews Simona Zecchi, autrice del libro “La criminalità servente nel caso Moro”(ed. La Nave di Teseo), mentre il 25 ottobre sarà la voce più importante di Scampia a parlare ai ragazzi, Don Aniello Manganiello, Garante del Premio Borsellino. Due momenti significativi che danno avvio alla progettualità dell’Area Legalità per l’anno scolastico 2019/2020 e che vede fra gli obiettivi irrinunciabili l’educazione alla cittadinanza, la costruzione del senso civico e lo sviluppo di un’etica della responsabilità.
Agli incontri di ottobre, oltre agli ospiti, interverranno la Dirigente scolastica Maria Rosa Fracassa, il sindaco Daniele Laurenzi, l’assessore alla Cultura Fiorella Iachini e gli studenti della scuola. La moderazione sarà affidata alla curatrice del progetto, Alessandra Angelucci.
SIMONA ZECCHI
Simona Zecchi vive e lavora fra Roma e Lione, dove collabora con la redazione italiana dell’emittente Euronews. È autrice del libro-inchiesta “Pasolini. Massacro di un poeta2 (2015), vincitore della X Edizione del Premio Marco Nozza 2016 – Giornalismo investigativo e informazione critica. Durante gli anni 2014-2017 si è occupata del Caso Moro e alcuni suoi lavori sono stati acquisiti dalla nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul Caso, istituita nel 2014. Ha scritto per diversi quotidiani e siti nazionali e internazionali. Nel 2018 ha pubblicato il libro “La criminalità servente nel caso Moro”. Nel 2019 ha ricevuto un importante riconoscimento internazionale per il giornalismo investigativo.
DON ANIELLO MANGANIELLO
Negli anni più duri, negli anni delle stese e della mattanza tra bande camorriste è stato lì per sottrarre manovalanza alla piazza di spaccio più grande d’Europa. Usando talvolta anche comportamenti duri per combattere la malavita, ad esempio si è rifiutato di dare la comunione ai camorristi, segnando così la differenza tra religione vera e superstizione propria di certi boss. A tanti di loro, però, Don Aniello ha donato una seconda possibilità. L’eco della sua missione risuona tuttora per le strade di un quartiere che, oggi, è riuscito a riappropriarsi della sua dignità e della sua bellezza. Tra le ‘vele’ di Scampia infatti soffia un vento di libertà grazie anche alle associazioni che sul territorio fanno rete con le Istituzioni, e, quindi, con la parte sana della città, continuando a portare avanti un grande braccio di ferro con la camorra. Dal 2010 è Garante del Premio Nazionale Paolo Borsellino.