Malanotte e quel tormento che viaggia nel passato, le sorprese non mancano

Oggi vi parliamo di Malanotte e di quel tormento che viaggia nel passato di questo posto. Le sorprese non mancano, di certo.

Andiamo ad analizzare un posto magico che in molti non conoscono, ma che oltre a essere bellissimo nasconde una storia anche molto particolare.

un borgo visto dall'alto
Malanotte e quel tormento che viaggia nel passato, le sorprese non mancano (Youtube Sre) Abruzzo.CityRumors.it

Parliamo di Montebello sul Sangro, un comune che si trova in provincia di Chieti, in Abruzzo, e che fa parte dell’unione dei comuni montani del Sangro. Sorge a 810 metri sul livello del mare e si estende per poco più di 5 km quadrati, con appena 81 abitanti censiti.

Ma cosa c’è di strano e cosa c’entra Malanotte con questo posto? Fino agli anni 60 e al 900 il paese era noto come Buonanotte per merito di una leggenda medievale, ed era diviso dal borgo antico abbandonato e il Buonanotte vecchio, un borgo ultimo che fu raso al suolo da una frana alla fine dell’ottocento.

La leggenda racconta la storia di una clamorosa sconfitta in guerra che portò tutti gli abitanti uomini a diventare prigionieri e costretti a portare il nome di “Malanotte” proprio per via della brutta notte passata durante questa debacle. Una leggenda poi rivoltata e trasformata proprio in Buonanotte.

Montebello sul Sangro, tutto quello che c’è da sapere sul borgo

Oltre alla leggenda, però, vogliamo raccontarvi qualcosa di più su Montebello sul Sangro, per spiegarvi alcuni particolari che vi faranno venire voglia di andare a vedere questo posto straordinario e magari passare qui delle vacanze. Sicuramente l’ambiente rurale, la natura e anche le vecchie case pastorali presenti oltre a un campanile dei ruderi del Castello Caracciolo nella parte vecchia del borgo sono meravigliosi e raccontano la storia di questo posto.

una piazza con un giardino
Montebello sul Sangro, tutto quello che c’è da sapere sul borgo (Youtube Sre) Abruzzo.CityRumors.it

Ma non ci sono solo questi, perché basta affacciarsi nella parte nuova invece del borgo per trovarsi di fronte alla Chiesa di Santa Giusta che risale all’inizio del XX secolo e che fu distrutta in parte poi precedentemente da una frana. La facciata presenta una lesena sovrastata da un timpano e contiene due portali d’ingresso e sicuramente il suo aspetto sterile e molto semplice regala un’eleganza al di sopra della media.

Senza dimenticare che qui, come in tutto l’Abruzzo, si mangia davvero bene prodotti di altissima qualità e a chilometro zero. Anche questo è un motivo che vi permetterà di viaggiare all’interno di un posto incredibile e in grado di fornire degli spunti ulteriori. Chissà che questo Natale non scegliate proprio di viverlo qui e di farvi travolgere anche dal buon cibo.

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