La Cappella Sistina non è solo in Vaticano: quella in Abruzzo vi lascerà a bocca aperta

Alla scoperta dell’Oratorio di San Pellegrino, noto anche come”Cappella Sistina d’Abruzzo”, presso il borgo di Bominaco. L’importanza del Santo nella comunità locale.

L’Abruzzo, quella terra in cui ogni anfratto nascosto, è in grado di regalare degli spettacoli unici e troppo spesso dimenticati. Basta sapere dove guardare, cosa esplorare e ci si potrebbe ritrovare a fare dei salti indietro nel tempo, riuscendo a vivere, grazie a una semplice costruzione, tutta la storia di un luogo, di un periodo, della gente che ha calpestato quei luoghi e che li ha vissuti, con infinito trasporto.

CAPPELLA SISTINA IN ABRUZZO foto vivoabruzzo
CAPPELLA SISTINA IN ABRUZZO foto vivoabruzzo abruzzo.cityrumors.it

Un caso che rientra perfettamente in questa descrizione, è quello dell’Oratorio di San Pellegrino, più conosciuto a livello turistico come la “Cappella Sistina d’Abruzzo”. Per giungervi, bisognerà avventurarsi presso l’altopiano di Navelli, presso il piccolo borgo di Bominaco, frazione del comune di Caporciano in provincia di L’Aquila. Luogo che permette di ricordare l’importanza di San Pellegrino per la comunità religiosa locale.

Un pezzo di storia

Immerso in provincia di L’Aquila, nel borgo di Bominaco, frazione del comune di Caporciano, è possibile trovare un vero e proprio pezzo di storia, capace di raccontare la storia delle comunità religiose stabilitesi nel luogo. Tra un intricato dedalo di montagne e colline, attraversando l’altopiano di Navelli, è possibile trovare l’Oratorio di San Pellegrino, anche conosciuto come la Cappella Sistina d’Abruzzo.

Come arrivarci foto vivoabruzzo
Come arrivarci foto vivoabruzzo abruzzo.cityrumors.it

L’Oratorio è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Si tratta di una cappella, dalle dimensioni sicuramente contenute ma estremamente caratteristica, le cui immagini avvolgono tutte le facciate, creando dei giochi visivi inimmaginabili, riportando alla memoria pezzi d’arti come la Cappella degli Scrovegni.

Oltre alle bellezze artistiche, tanta storia mischiata alla leggenda, ammanta l’Oratorio di San Pellegrino: l’edificazione dell’Oratorio pare affondare le sue radici addirittura nel 1263. A volere la costruzione, secondo le testimonianze, dovrebbe essere stato l’abate Teodino. La datazione è confermata da due iscrizioni, una sull’architrave del piccolo rosone della facciata posteriore, e l’altra sui plutei del cancello che dà accesso al presbiterio.

Si tratta di una struttura in grado di conquistare con la sua semplicità esterna, perfetto contrasto con la magnificenza degli interni. Varcata l’entrata costituita da un piccolo portone di legno, sarà possibile iniziare a notare come la luce illumini le pareti della chiesa, svelando gli affreschi sulle pareti. Si tratta di uno dei cicli pittorici più importanti in Abruzzo, opera di tre pittori noti convenzionalmente con i nomi di “Maestro della Passione”, “Maestro dell’Infanzia” e “Miniaturista”. Negli affeschi, scene dell’infanzia di Cristo, della Passione e del Giudizio Universale.

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