Un convegno per raccontare la storia di un dolce tipico della tradizione isolana: la pizza dogge.
Nata come la regina delle feste antiche e dei matrimoni che troneggiava gioiosa e maestosa in un’epoca povera e umile, è raccontata in un convegno in programma al Museo Stauròs di San Gabriele, il giorno 1 dicembre alle ore 17,00. L’appuntamento “Sua Maestà la Pizza Dogge nella tradizione isolana”, patrocinato dal comune di Isola del Gran Sasso e dal Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, è stato fortemente voluto non solo dall’assessore al turismo e cultura, Amelide Francia, ma anche dalle associazioni e pro loco del territorio – Genius Loci, Le Tre Porte, Insula 2.0, Taruss, I Musicanti, Cai sezione Isola – perché la tradizione della pizza dogge coinvolge e appassiona tutto il territorio montano, una terra ricca di storia e di cultura enogastronomica. L’usanza della pizza dogge è ancora oggi viva nei banchetti, nelle feste e nelle cerimonie nel ricordo delle nonne isolane che preparavano la tipica pizza dogge di “centove” (cento uova) che veniva poi portata, il giorno prima delle nozze, a casa della sposa con la canestra di vimini poggiata sulla “spara” in testa e la si consumava a termine del pranzo nuziale.
“Conservando i segreti e le arcane mescolanze di materie prime – ha spiegato Miky Capuano, dell’Associazione Le Tre Porte – i pasticceri Romeo e Rosvelta di Isola – lavorano ancora oggi con cura e passione una ricetta unica, intrisa del sentimento tipico della nostra Montagna”. Il convegno sarà accompagnato da una mostra fotografica di antiche foto di matrimoni e feste paesane, dalla lettura di una prosa poetica inedita della scrittrice Lucia Marconi e dalla degustazione finale della pizza dogge, offerta dai pasticceri e servita dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Di Poppa-Rozzi di Teramo. “Un evento importante per il nostro paese – afferma Federica Di Gennaro, presidente di Genius Loci – in quando, attraverso lo studio della tradizione dolciaria e grazie al momento conviviale dell’assaggio, desideriamo promuovere e conservare le nostre preziose peculiarità”.