L’insegnamento del maestro De Amicis dal palco di Sanremo: alla sua sesta edizione

Intervistato da Il Capoluogo poco prima dell’inizio della 74° edizione del Festival di Sanremo, il maestro Leonardo De Amicis si è lasciato andare a una serie di riflessioni su questa esperienza, dichiarandosi felice e grato per aver avuto anche quest’anno la possibilità di dirigere l’orchestra della kermesse.

Il maestro De Amicis è infatti al quinto Festival con Amadeus, in una collaborazione evidentemente molto proficua (gli ascolti televisivi ne sono un’ulteriore dimostrazione) e che – per quanto molto impegnativa – costituisce certamente un tassello indimenticabile nella importante carriera del direttore.

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Alla 74° edizione del Festival di Sanremo un grande protagonista sarà ancora una volta il maestro De Amicis. Il direttore ha rilasciato una recente intervista telefonica a Il Capoluogo, in cui ha riflettuto sulla sua nuova esperienza alla kermesse – abruzzo.cityrumors.it

Peraltro, il maestro De Amicis ha confessato di aver portato a Sanremo un prezioso “amuleto”, la bacchetta che gli fu donata dalla città dell’Aquila dopo la 729′ Perdonanza Celestiniana.

Una nuova esperienza sanremese

È straordinario rivivere la città di Sanremo in tutta la sua bellezza, piena di gente, di iniziative, di manifestazioni collegate al Festival. Il mio ruolo è sempre lo stesso, dalla formazione dell’orchestra, alla realizzazione e direzione dei brani degli ospiti, delle sigle e di tutto il corredo musicale della kermesse – ha dichiarato De Amicis – Amadeus anche quest’anno ha ideato un evento che abbraccerà tutti i generi, gli stili e le generazioni musicali; grande attenzione ai più giovani, con l’obiettivo di avvicinarli all’evento nazional popolare per eccellenza”.

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L’imponente scenografia organizzata per la nuova edizione sanremese – abruzzo.cityrumors.it – Fonte: RaiPlay

Qualche parola di commento è poi stata espressa sulla meravigliosa scenografia di quest’anno, affidata alle sapienti mani di Gaetano e Maria Chiara Castelli, che hanno realizzato una vera e propria opera d’arte, in grado di conferire eleganza, raffinatezza e innovazione al palco sanremese.

La nostra è una squadra imponente, importante, fatta di centinaia di persone: autori, squadre tecniche, registi, tecnici delle luci e del suono, ognuno con un suo compito. C’è un’energia palpabile, la senti dal momento in cui varchi la soglia del Teatro Ariston. Approfittiamo di questa onda e andiamo avanti per fare in modo che sia tutto perfetto e nulla lasciato al caso” – ha poi aggiunto il maestro, che si è detto onorato di far parte di questa squadra e di poter partecipare in maniera attiva a un evento così importante e iconico per il Paese, in grado di raccontare la musica italiana, la sua cultura e le sue tradizioni.

 

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