Un noto cantante ha parlato dell’Abruzzo e lo hanno sentito tutti, non ci gira intorno e dice la sua senza mezze misure. Ecco cosa è successo.
Personaggio di spessore internazionale è riuscito a farsi notare ancora una volta per qualcosa stavolta molto lontano dalla musica.
Sergio Cammariere è stato protagonista sul palco del teatro Comunale Caniglia di Sulmona con il suo 5et per quella che è l’apertura della 73esima stagione musicale diretta dal noto maestro Gaetano Di Bacco. L’artista ha portato tutta la sua cultura con diversi pezzi di bravura che ne raccontano, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, l’enorme qualità artistica.
Intervistato da IlCentro, il cantautore ha spiegato: “Mi piace l’Abruzzo perché è un posto ricco di terre incontaminate”. Con queste parole, che non sono sfuggite al grande pubblico, ha dimostrato ancora una volta di essere personaggio di grandissima cultura e intelligenza, pronto a emozionare il pubblico con la sua accesa personalità.
E sul concerto? “Si apre con il pianoforte come di consueto, perché è lo strumento centrale, diciamo, il fulcro di tutta l’orchestrazione. Ci sarà molto spazio per l’improvvisazione”. Parole importanti e di grandissimo spessore che sanno emozionare.
Sergio Cammariere è uno che non ha di certo bisogno di presentazione, con oltre trent’anni di carriera alle spalle. Nato a Crotone il 15 novembre del 1960 ha all’attivo ben venti album pubblicati tra cui dodici studio, un live, sei colonne sonore e due raccolte.
La sua carriera inizia come compositore di colonne sonore quando nel 1992 compone per il film Quando eravamo repressi di Pino Quartullo. La grande notorietà, al pubblico mainstream, arriva nel 2003 quando partecipa al Festival di Sanremo con il brano Tutto quello che un uomo.
La sua musica unisce una voce densa di significato a un andamento classico in grado di creare una melodia che stupisce il pubblico. Le canzoni sono spesso romantiche, raccontano la vita reale e riescono ad arrivare al cuore delle persone con semplicità ma anche un elevato spessore culturale.
Cammariere è rimasto sempre un artista di nicchia e volutamente non si è mai venduto al mainstream a volte trovandosi anche lui a vivere delle situazioni sconvenienti magari anche dal punto di vista economico. Nonostante questo il suo pubblico lo ha sempre amato e rispettato e anche l’opinione pubblica lo ha ripagato con degna stima anche in contesti inferiori rispetto al suo linguaggio alto e atteggiamento intellettuale. Una soddisfazione che ha ripagato sempre con eccezionale professionalità.