Romanzo tragicomico che racconta in prima persona la storia del primo anno d’insegnamento di un giovane supplente di Lettere con qualche ambizione artistica e della scuola di campagna dove è approdato.
I personaggi che lo animano si muovono sulla pagina come presenze in carne e ossa. Tutti inadeguati, consumati, a volte evanescenti, popolano un mondo rimasto sullo sfondo della modernità, come il bidello-scrittore Celestino (che possiede il dono dello svedere), il professor Sciarra (misogino e intrattabile), la vicepreside (anzi, Arcipreside), gli insegnanti ibernati e i genitori rinunciatari.
Tutti assenti con la sua scrittura scanzonata e fortemente umoristica, è stato segnalato alla XXXI edizione del Premio Calvino (2018) “per il notevole talento linguistico e per l’acuta intelligenza con cui si tratteggia un disilluso quadro dell’odierna istruzione di massa e, sotto traccia, della società italiana nel suo insieme”.
Davide Ruffini è nato nel 1986 a Giulianova. Poco prima dei trent’anni, dopo qualche lavoro sconclusionato, ha iniziato a insegnare discipline letterarie in alcune scuole pubbliche e private. Da settembre 2018 insegna Italiano, Storia e Geografia all’Istituto Comprensivo Corropoli, Colonnella, Controguerra. Nel 2019, due suoi racconti sono stati pubblicati sulla rivista Nuova Tèchne e su Almanacco 2019. Legami. Intimità, relazioni e nuovi mondi (Quodlibet), a cura di Ermanno Cavazzoni. Tutti assenti è il suo primo romanzo.