Giro d’Italia Enogastronomico – 13esima tappa, Piemonte

Il giro d’ Italia enogastronomico, per la tredicesima tappa, approda nella terra che gli antichi romani nel secondo secolo a. c. denominavano AD PEDEM MONTIUM quindi PEDEMONTIIS da cui si è arrivati all’odierno Piemonte.

Effettivamente le dolci colline “vitate” con caratteristici paesini denominate langhe sono situate al cospetto delle alpi. Nel 28 a.c. un “certo ” Caio Giulio Cesare fondò la città di JULIA AUGUSTA TAURINARUM (l’odierna Torino) che nel 1562 diventò sede del Regno d’Italia con i Savoia (Emanuerle Filiberto) provenienti dalla vicina Nizza; se a questi importanti progenitori aggiungiamo la composizione del suolo (sabbie fertili), sottosuolo ( marna quindi roccia con una parte carbonatica per la mineralità ed un’altra argillosa per il soccorso idrico alla vite), condendo il tutto con le notevoli escursioni termiche notturne, abbiamo un pezzo di terroir francese con tutti i relativi vantaggi per la viticoltura di qualità! Potere economico, politico, culturale e terroir giusto hanno fatto sì che il Piemonte sia diventato la regione più importante in senso assoluto.

A fine 1800 Carlo Vietti, viticoltore di Castiglione Falletto, splendido borgo tra Barolo e Barbaresco), fu artefice di un notevole sviluppo dell’enologia piemontese ed ancor oggi, la sua quarta generazione ne prosegue il cammino.

I vini piemontesi hanno in comune una notevole acidità (è l’anima del vino ) quindi sono adatti a lunghi invecchiamenti che danno luogo a sfumature interessanti; data la vastità delle zone enologiche piemontesi, ho preferito non creare confusione prendendo quindi in considerazione solamente le langhe in senso stretto cioè la provincia di Cuneo (Barolo, Castiglione Falletto, Alba, Neive).

Iniziamo con un metodo classico rose’ millesimato 2010 di Massimo Rivetti (Neive) composto per il 30% da pinot nero e per il 70% da nebbiolo, il vitigno più importante delle langhe; il colore, un rosa deciso con accenno all’aranciato, ci fa capire l’unicità del nebbiolo in questa versione spumantizzato (per ben 72 mesi) per enfatizzare la complessità aromatica e l’eleganza forse a discapito della sapidità.

Le “ancelle” di Gianfranco entrano in sala con un’insalata di carne cruda ed il classico bollito misto con bagnetto verde e rosso (eccellenti salse dello chef Gianfranco) ma le 6 bottiglie di spumante finiscono in anticipo (30 persone) e dobbiamo anticipare il turno del vino rosso destinato agli gnocchetti al castelmagno: la barbera d’Alba tre vigne di Vietti in vendemmia 2019 che ci stupisce per la consistenza e la complessità olfattiva oltre ad un finale persistente che non ti aspetti da una barbera. E’ un vino che ti si dona immediatamente, senza bisogno di “corteggiamento” al prezzo di 17 euro in enoteca.

Barbera deriva da barberus cioè irriverente, indomito tanto erano forti e produttive queste “viti barbesine” decantate dalle popolazioni del basso medioevo (1249).

Arriva il Re della serata…… il brasato al barolo a cui non possiamo non abbinare un bel nebbiolo il cui nome deriva dalle prime nebbie autunnali che ne caratterizzano la vendemmia forzatamente tardiva di questo vitigno (per far concentrare più zuccheri in modo da equilibrarne l’acidità) che Columella nel suo “trattato sull’agricoltura” definiva “grappoli di uva nera che danno vino da località fredde”.

Gli antichi romani erano molto pragmatici, compivano esperimenti e poi ne scrivevano i risultati; la Naturali Historia di Plinio il vecchio ne è un valido esempio. Quando occupavano una zona, impiantavano diversi vitigni per capire, in fase di raccolta, quale avrebbe prodotto il risultato migliore; la distribuzione attuale dei vitigni autoctoni (che appartengono ad una zona specifica), la si deve a questo popolo pieno d’inventiva, forza e ricerca come anche di riti angoscianti! Il nebbiolo è coltivato in ben 32 comuni delle province di Cuneo e Vercelli (Ghemme e Gattinara i più famosi) e la versione “perbacco” di Vietti in vendemmia 2019 ha rivelato un carattere abbastanza austero e “chiuso” ma, si sa, il nebbiolo vuole un lungo corteggiamento per aprirsi e donare i suoi tannini impregnati di note speziate e quasi balsamiche (erbe alpine).

Con il brasato è stato un abbinamento perfetto ma decidiamo di alzare la posta con il fratello maggiore, il barolo Castiglione sempre di Vietti in vendemmia 2017! Ovviamente la consistenza aumenta così come la complessità e l’eleganza ma la gioventù non ci permette di apprezzarlo al 100%. I prezzi sono di 19,50 euro per il nebbiolo e 60 euro per il barolo.

Arriva il Bonet e decidiamo di continuare con gli aromi del nebbiolo abbinandoci la versione chinata di Massimo Rivetti (stessa azienda della bollicina iniziale) che ci fa sobbalzare per l’enorme complessità aromatica con un mix particolare di botaniche da renderlo più che armonico chiaramente il tutto anche grazie ad una solida base di vino nebbiolo! Un vino da dessert ma anche da meditazione con del semplice cioccolato fondente. Ventitre euro ben spese con la bottiglia da lt. 0,75.

Per i vini, netta vittoria (a sorpresa) del nebbiolo chinato di Massimo Rivetti con 12,14 punti di gradimento seguito dalla bollicina rosè sempre di Rivetti con 11,62 quindi altro risultato eclatante con la Barbera d’ Alba tre vigne ed il nebbiolo perbacco a pari punti(11,31)!

Il Barolo Castiglione non è stato preso in considerazione in quanto appartenente ad un’altra categoria (infatti sono andate via 4 bottiglie).

Tra i piatti è con enorme piacere che annuncio la vittoria del brasato al barolo (11,38) veramente stratosferico….anche se di misura rispetto agli gnocchi al castelmagno(11,25); seguono il bonet con 9,94 e gli antipasti 9,75. Quindi il piemonte si colloca all’ottavo posto della classifica generale che vede in testa ancora una volta Umbria ( più per i vini) e Calabria(più per i piatti) a pari merito;

Il piatto più votato rimane la fileia alla nduja calabrese ed il vino il gewurztraminer lafoa di Colterenzio e la maglia rosa (sempre più stretta) appannaggio dell’immarcescibile dottor Umberto Carapucci.

Prossima tappa, TOSCANA.
STEFANO GRILLI – ENOTECA SARAULLO .- TORTORETO – 0861787751

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