Non si placa il polverone sollevato da un infelice fuorionda di un telegiornalista Rai. Che però nasconde a sua volta qualche “altarino”…
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, o meglio: chi è senza “raccomandazione” faccia le pulci a Fiorello. Piergiorgio Giacovazzo, noto (anche se meno di altri) giornalista di Casa Rai, deve aver dimenticato la massima evangelica. Il mezzobusto di Rai 2 si è lasciato andare a un velenoso commento sulla figlia del mattatore siciliano, pensando di parlare a microfoni spenti.
E invece è stato tradito da un “fuorionda” che è finito nelle case di tutti gli italiani. Ma dopo il consueto rimpallo di polemiche, ora si scopre che anche Giacovazzo è un “figlio di”. Della serie (per dirla con un’altra parabola): vedere la pagliuzza nell’occhio altrui ma non la trave nel proprio…
Gli “scheletri nell’armadio” del giornalista di Rai 2
“Che carini”, ha commentato Giacovazzo riferendosi a Fiorello e a sua figlia Angelica, insieme davanti alle telecamere del noto programma dello showman “VivaRai2!” in occasione della Festa del Papà. Poi l’insinuazione al vetriolo: “Ora questa avrà 12 trasmissioni…”. Un’uscita a dir poco maliziosa che è immediatamente costata al mezzobusto Rai – finora apparso sempre mite e mansueto ai telespettatori – un provvedimento disciplinare da parte dell’azienda. Ma c’è un ma.
Sull’onda delle polemiche innescate da questo “caso”, qualcuno è andato a spulciare nella biografia di Piergiorgio Giacovazzo e ha trovato qualcosa di molto interessante. Nato a Roma nel 1970 ed entrato in Rai nel 1997, il giornalista ha lavorato come corrispondente e inviato di guerra (nei mesi scorsi anche in Ucraina), oltre che come conduttore del Tg di mezzogiorno.
Ed essendo un grande appassionato di motociclismo, cura anche la nota rubrica Tg2 Motori. Tanto di cappello, ma passando il suo curriculum ai raggi x si scopre che il Nostro è figlio di Giuseppe Giacovazzo, storico conduttore del Tg1 nonché parlamentare della Dc.
Un dettaglio che, secondo il famoso critico televisivo del Corriere della Sera Aldo Grasso, non può passare inosservato, nelle circostanze date: “Diciamo che per lui non è stato difficile trovare l’indirizzo della Rai”, ha scritto nella storica rubrica A fil di rete.
Intanto, come accennato, l’alta dirigenza Rai ha bollato quello di Giacovazzo come un “commento inappropriato e del tutto gratuito”, mentre Fiorello ha cercato – bontà sua – di gettare acqua sul fuoco spiegando di aver sentito il giornalista e chiarito il “malinteso” di persona: “Se dovessero venir fuori i fuori onda che faccio io – ha aggiunto, sdrammatizzando con un’ennesima battuta – altro che procedimento disciplinare, mi dovrebbero arrestare!”…