Festa di Ognissanti: alla scoperta della tradizione abruzzese tra antichi rituali e piatti tipici

Alla scoperta della tradizione abruzzese legata alla festa di Ognissanti: gli antichi rituali ed i piatti tipici.

Tra il 31 ottobre e l’11 novembre in Abruzzo si celebra ‘Capetiempe’ o ‘Capotempo’, una specie di capodanno contadino, caratterizzato da un forte legame con la terra, il ciclo delle stagioni e la commemorazione dei defunti. In questa occasione si mescolano insieme elementi religiosi e pagani, al fine di onorare il passaggio tra la vita e la morte.

tavola con zucca e cibi autunnali
Festa di Ognissanti: alla scoperta della tradizione abruzzese tra antichi rituali e piatti tipici (Abruzzo.cityrumors.it)

Un vero e proprio momento di festa, oltre che di commemorazione, in cui si banchetta, si consumano frutti autunnali ed il vino novello e si celebra la conclusione del ciclo agricolo. Tutto ha inizio la notte del 31 ottobre quando lumi e candele vengono esposti sui davanzali per accogliere i defunti in casa, dove li attendono vino e buon cibo. Il mattino seguente la vita ricomincia e ciò che avanza viene donato ai poveri come gesto di solidarietà. Si tratta di una tradizione che richiama All Hallows’ Eve, la “Notte di tutti i Santi Spiriti” e la festa celtica di Samhain.

Alla scoperta delle usanze abruzzesi per la festa di Ognissanti

La festa di Ognissanti è un momento dell’anno molto sentito in Abruzzo. In tantissimi borghi di questa splendida e misteriosa regione italiana si celebra ‘Capetiempe’, il periodo di congiunzione tra passato, presente e futuro. Così, durante i giorni che vanno dal 31 ottobre all’11 novembre, San Martino, si consumano piatti tipici a base di pasta fatta in casa, salumi, carne, legumi, zucca e castagne. Non mancano, poi, dolci tradizionali, come le fave dei morti o le ossa dei morti, ed il vino novello.

processione candele accese
Alla scoperta delle usanze abruzzesi per la festa di Ognissanti (Abruzzo.cityrumors.it)

Accanto alle tradizioni culinarie ci sono anche tantissimi rituali ed usanze antiche, sopravvissute nel tempo e giunte fino a noi. Ad esempio, nella provincia di Pescara, a Serramonacesca i bambini si vestono da “trapassati” e bussano alle porte delle case chiedendo in dono dei dolcetti, mentre a Spoltore si celebra la “Tavola dei Morti”, ovvero la processione dei frati morti e delle anime perse, con l’installazione di altari con cibi tradizionali per accogliere le anime.

A Pratola, nell’aquilano, si è soliti apparecchiare la tavola con una conca piena d’acqua e si lascia l’uscio aperto, mentre ad Introdacqua si celebra la “Scornacchiera”, una processione notturna di anime con candele accese. A Campli (TE) si pongono candele sulle tombe dei defunti per permettere loro di tornare a casa durante la notte.

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Ancora, in provincia di Chieti, a Schiavi di Abruzzo, i bambini costruiscono le “casette degli Angeli” con materiali riciclati e le pongono con un lume in onore dei defunti, mentre a Castello di Palmoli si svolge la “Notte dei mazz’marill”, dei folletti dispettosi a cui sono legate leggende magiche, e si aspettano le anime dei defunti in un’atmosfera molto suggestiva. Questi sono solo alcuni degli innumerevoli rituali legati alla festa di Ognissanti e dei Morti in Abruzzo. Non ci resta quindi che riscoprirli e raccogliere in eredità questo preziosissimo tesoro. 

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