Troppi problemi mentali e di quotidianità. Al vaglio del governo il divieto di vendita degli smartphone ai minori di 16 anni.
Croce e delizia. Svolta e calamità. Gli opposti negli smartphone s’intrecciano e s’intersecano creando un argomento di discussione praticamente quotidiano. È innegabile che i nuovi cellulari, ora anche invasi dall’Intelligenza Artificiale, offrono delle importanti opportunità tanto lavorative quanto ludiche.
Ma l’uso del cellulare diventa sempre più un problema nel momento in cui lo stesso sfocia nell’abuso. Ma non è più soltanto un discorso fisico, le troppe ore sul telefonino che fanno venire mal di testa, male agli occhi, vari problemi che vanno a intaccare il nostro corpo.
È l’aspetto mentale il problema maggiore, elevato all’ennesima potenza nel momento in cui si parte da un presupposto eloquente, in giro per il mondo ci sono oltre 4 miliardi e mezzo di smartphone. Il problema dell’abuso accomuna tutti, ma colpisce un numero sempre maggiore di giovani: chi lasciato al proprio destino da genitori poco presenti nella vita quotidiana, chi orami non ne può più fare a meno. Un giro di vite potrebbe rappresentare una delle soluzioni.
Un recente sondaggio del think tank More in Common ha rilevato che il 64% delle persone intervistate sarebbe favorevole al divieto di vendita degli smartphone ai minori di 16 anni. Un altro condotto da Parentkind e riservato solo ed esclusivamente ai genitori, s’è fermato al 58%. Il report del The Guardian è partito da qui per analizzare l’idea di una drastica presa di posizione del governo.
Un divieto di vendita potrebbe impedire ad alcuni sedicenni di impossessarsi di questi dispositivi, a patto che nessuno tra gli adulti cada nel tranello di comprarglielo. Ma che dire di tutti gli altri? È questo l’argomento di discussione da parte del noto quotidiano britannico: un problema spinoso e privo di una soluzione adeguata al 100%.
Il primo intoppo arriva con la difficoltà di dimostrare quello che tutti sospettano: che passare il tempo incollati allo schermo, piuttosto che con gli amici, fa male ai ragazzi. Ciò potrebbe essere in parte dovuto al fatto che sia “l’influenza dello smartphone” che i “problemi di salute mentale” sono concetti ampi e amorfi.
L’“influenza degli smartphone” potrebbe includere gli effetti della dipendenza da smartphone, delle app dei social media, della messaggistica e dell’accesso a informazioni istantanee, nonché lo spostamento delle attività del mondo reale.
I “problemi di salute mentale”, nel frattempo, sono una categoria in continua espansione, proprio (una coincidenza?) dall’esplosione dei cellulari, e la crescente consapevolezza significa che i problemi vengono segnalati più spesso al giorno d’oggi.
Per questo in Inghilterra l’uso dello smartphone tra i giovani è motivo di riflessione e questa scelta sugli Under 16 potrebbe diventare legge. Non risolverebbe il problema, ma potrebbe rappresentare un freno per gli adolescenti.