Pineto, il racconto Bad Boy della III A vince il concorso “Guardare&Vedere” sul tema della Shoah

Pineto. “Bad Boy”, questo il titolo del racconto di un gruppo di lavoro della classe III A della Scuola Secondaria di Primo Grado Giovanni XXIII di Pineto che ha vinto la prima edizione del concorso letterario sul tema della Shoah “Guardare&Vedere” proposto in occasione della Giornata della Memoria, premiato nel corso della cerimonia che si è svolta sabato 26 gennaio, nel Teatro Polifunzionale della cittadina adriatica.

 

Il concorso, bandito dal Comune di Pineto e dalla locale Commissione per le Pari Opportunità, presieduta da Cristina Marcone, in collaborazione con la Scuola Secondaria di primo grado Giovanni XXIII, è stato ispirato a citazione tratta dal libro “La Memoria rende liberi” della senatrice Liliana Segre, deportata ad Aushwitz-Birkenau all’età di tredici anni, dove ha perso il padre e i nonni paterni: “Vivevamo immersi, nella zona grigia dell’indifferenza. L’ho sofferta, l’indifferenza. Li ho visti quelli che voltavano la faccia dall’altra parte. Anche oggi ci sono persone che preferiscono non guardare”. Sono stati premiati, inoltre, pari merito altri cinque elaborati che hanno avuto come titolo: “Rinascita”, “Il signor indifferenza”, “La casa in montagna”, “Dall’altra parte” e “Vedo una luce”.

Il concorso, alla sua prima edizione, è stato bandito anche con la finalità di far riflettere gli studenti sulle tematiche legate all’inclusione e al dialogo interculturale a partire dal vissuto e dall’esperienza in classe offrendo agli insegnanti uno spunto ulteriore per trattare temi e problematiche attuali sviluppando atteggiamenti empatici e consapevoli nei confronti dell’altro. Gli elaborati, nella forma di racconto breve, sono stati valutati da una giuria tecnica composta dalla dirigente scolastica dell’IIS Zoli Daniela Magno, dallo scrittore Elio Forcella, dal Presidente del Consiglio Comunale di Pineto Ernesto Iezzi e dalla componente della locale Cpo Edda Migliori, la quale ha moderato la cerimonia di premiazione.

“Tutti gli elaborati – commenta il Presidente del Consiglio Comunale, Ernesto Iezzi – sono stati realizzati con grande impegno e dedizione. Merito del corpo docente e della sensibilità dimostrata da tutta la scuola, che ringrazio per il prezioso lavoro. Ringrazio in particolare il dirigente scolastico Gaetano Avolio per aver accolto con favore questo concorso e la Presidente e tutte le componenti della Cpo di Pineto per la loro grande attenzione a questi delicati e importanti temi. I ragazzi hanno partecipato con grande consapevolezza e certamente porteranno con loro significative riflessioni anche per il loro quotidiano, questi progetti aiutano anche a comprendere meglio i risvolti del bullismo e di altre forme di non rispetto delle persone”.

“Mi complimento con grande sincerità – aggiunge il sindaco di Pineto Robert Verrocchio – con i promotori dell’iniziativa, il dirigente scolastico, docenti e in particolare con gli alunni coinvolti. Questi lavori sono preziosi per sviluppare la coscienza critica dei ragazzi e renderli consapevoli di quanto accaduto in maniera efficace e significativa. E’ stata una giornata molto commovente ricca di tantissimi spunti di riflessione su una terribile pagina di storia, i ragazzi da settimane hanno lavorato sul tema con impegno e grande cura. La conoscenza di quanto accaduto è fondamentale, così come lo è analizzare quanto successo sia dal punto di vista di chi ha subìto quegli orrori che di quanti li hanno praticati con lo scopo di promuovere quei valori universali imprescindibili come l’uguaglianza, il rispetto e la solidarietà”.

“Ringraziamo sentitamente il dirigente scolastico, Gaetano Avolio, e tutte le insegnanti – commentano l’Assessora alle Pari Opportunità, Daniele Mariani e la Presidente della Cpo di Pineto, Cristina Marcone – ma anche tutte le componenti della Cpo per l’impegno profuso in questo progetto. Il concorso letterario è alla sua prima edizione e abbiamo intenzione ovviamente di ripeterlo in futuro, certi che sia un valido strumento per mantenere viva la memoria di quanto successo e per accrescere sempre più il senso di umanità nelle nuove generazioni”.

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