Teramo. Sono attesi centinaia di avvocati, provenienti dall’intero Abruzzo, al convegno su “Le nuove frontiere dell’avvocatura”, organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo e dal Consiglio Nazionale Forense e in programma lunedì 30 aprile, dalle ore 15,30 in poi, nell’Aula Attrezzata della Facoltà di Scienze politiche di Coste Sant’Agostino, a Teramo.
Il meeting è particolarmente importante non solo per la rilevanza dei temi trattati, che costituiscono materia obbligatoria per l’aggiornamento professionale degli avvocati, ma anche per la presenza, per la prima volta in città, di quasi tutti i componenti l’ufficio di presidenza del Consiglio Nazionale Forense.
Interverranno infatti il docente universitario e avvocato Ubaldo Perfetti, vice presidente del CNF, il quale tratterà le recenti modifiche legislative sulla professione di avvocato e il rapporto tra avvocato e cliente; l’avvocato Carlo Vermiglio, vice presidente del CNF, che approfondirà il ruolo della professione forense nella sua dimensione europea; l’avvocato Fabio Florio, consigliere del CNF, il quale parlerà dello stato dell’arte della mediazione obbligatoria; l’avvocato Andrea Mascherin, segretario del CNF, a cui sarà affidato il compito di svolgere una disamina sulla riforma della legge professionale forense, attualmente in fase di studio, e sul procedimento disciplinare.
Le relazioni saranno precedute dai saluti del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo, Guerino Ambrosini, e dall’introduzione di Lucio Del Paggio, già presidente del Foro di Teramo e attualmente consigliere tesoriere del Consiglio Nazionale .
“Siamo onorati di ospitare a Teramo l’ufficio nazionale di presidenza del CNF – dichiara il presidente Ambrosini -, circostanza che testimonia l’importanza degli argomenti trattati in un momento cruciale per il futuro della professione. Alla luce delle riforme in corso, si avverte l’esigenza di un profondo processo di modernizzazione che aiuti gli avvocati ad aprirsi verso l’esterno. Questa riflessione da un lato ci porta a difendere con forza il nostro ruolo, a volte anche contrastando con decisione i cambiamenti normativi che non condividiamo, dall’altro contribuisce ad avvicinarci alle esigenze dei cittadini favorendo una comprensione reciproca e la crescita dell’intera comunità sul territorio”.