Alba Adriatica, lo sceicco, il generale e i dollari. La burla va in scena sul lungomare

sceicco3Alba Adriatica. Le macchine lussuose richiamano la curiosità di tanti, tra turisti e residenti, alcuni dei quali decisamente sorpresi, si chiedono chi possa celarsi dietro a quel corteo di sceicchi e odalische che arrivano dal mare. Poi le limousine si mettono in marcia, tra due ali di folla, dallo chalet al Faro verso la Rotonda Nilo, dove si materializzano un altro corteo di auto, da dove scendono militari in divisa sotto un imponente servizio d’ordine. Non è uno scherzo ma una vera e propria rappresentazione scenica, oramai diventata abitudine ad Alba Adriatica, che anima una serata dove si incontrano l’oramai famoso sceicco del Burlei, improponibile sultanato arabo, e il generale della sconosciuta isola equatoriale di Nari.

Ad accogliere le due delegazioni c’è un assessore del Comune di Alba Adriatica, Gabriele Viviani, l’unica figura reale di un esercito di quasi 120 figuranti che ripropongono con successo la visita dello sceicco, evento nato dalla goliardia di alcuni albensi (oltre a Viviani, l’iniziativa è stata curata da Bruno Di Giandomenico, con gli amici della traversata e Artabano Forcellese, con la supervisione del regista Mauro Capece). Tra coloro che affollano il tavolo delle autorità, c’è anche un cardinale, e un ministro, tale Lo Russo, che per assonanza e somiglianza ricorda quello vero. Poi la serata prosegue nella firma, anche questa fittizia, di un accordo economico e con dollari (ovviamente falsi), che vengono consegnati con delle valigette. Il pubblico, che strada facendo capisce che si tratta di una burla, segue con attenzione il protocollo, arricchito dalla banda che intona gli inni nazionali e da danzatrici del ventre che allietano gli ospiti. Il tutto si svolge sul lungomare nord di Alba Adriatica, che viene anche in parte chiuso al traffico. Non mancano poi dei siparietti che suscitano l’ilarità, come il generale che cerca di allungare una mazzetta (finta) all’assessore e il servizio di sicurezza che allontana un giornalista per una domanda scomoda. Poi le due delegazioni, a bordo di lussuose vetture, si rimette in moto per un nuovo viaggio, non prima di suggellare il loro accordo con un ricco buffet all’Hotel Lido.

 

 

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