Atri. “Il 24 luglio 2010 avrebbe dovuto esserci la premiazione del Premio città di Atri per la poesia, nel quale mi sono classificata al primo posto. Dopo diversi spostamenti di data ad oggi nessuna comunicazione in merito. Mi chiedo: che fine ha fatto il denaro pubblico previsto per la premiazioni dei classificati al podio?”.
Comincia così lo sfogo di Tiziana Cera Rosco, milanese, originaria di Barrete in provincia de L’Aquila. E dopo mesi di attesa e sollecitazioni, Tiziana Cera Rosco ha deciso di rendere pubblica la vicenda, pubblicando sul social network Facebook l’ultima delle tante lettere inviate all’amministrazione comunale atriana.
“Gentili organizzatori e gentile assessore, questa lettera per sollecitare, prima dell’eventuale intervento di un legale, una qualsiasi risposta da parte vostra. Scrissi più volte con nessun riscontro, nemmeno per telefono. mi furono indicate delle date di premiazione via via disilluse, ma per le quali io acquistai biglietti di andata e ritorno e che sono finiti a vuoto. Converrete con me, senza neanche il bisogno di fare autocritica, che la situazione che avete creato è stupidamente incresciosa. Le difficoltà sono comprensibili per tutti, ma questo comportamento è banalmente avvilente. Non è solo una questione di scortesia ma di maleducazione civile. Tutta la gestione del premio, economie a parte, è stata incompetente ed ambigua ed ha messo in imbarazzo i partecipanti e le case editrici connesse. Il Paese è in un momento di vergogna politica e sono stata sempre fermamente convinta che è dalla vera politica culturale che le cose possono iniziare ad avere dignità. Ma questi comportamenti la dicono lunga purtroppo su chi gestisce risorse, che non solo non sa convogliare, ma verso le quali mostra un disinteresse sia pubblico che privato. e dalla gestione delle economie si vede anche la gestione delle dignità. Ovviamente questa cosa non resterà senza voce. Sono fortemente amareggiata guardando il campo dove spendo la mia vita formando poi quella degli altri ritrovarsi così, preda di un malcostume profondo. Mi aspetto una comunicazione ufficiale, nella speranza che tutto ciò sia stato solo frutto di un malinteso”.
Sulla questione è intervenuta anche Gabriella Liberatore, ex assessore alla Cultura al Comune di Atri, ideatrice ed ex presidente del Premio di Poesia. “Ho voluto mantenere, fino ad oggi, un profilo basso sull’argomento, perché la poesia è un dono prezioso e, se fosse stata ridotta al rango di una mera strumentalizzazione politica, sarebbe stato infliggerle una ferita. Non l’ho fatto a luglio, mese in cui era prevista la premiazione, né a dicembre. Stavo aspettando il prossimo consiglio comunale per riproporre all’Assessore alla Cultura un’interrogazione, ma Atri ultimamente ha smarrito i rudimenti democratici e il Consiglio Comunale non si riunisce dal 28 dicembre. Oggi tacere sarebbe fare un torto alla poesia”.
Il Premio, ricorda Liberatore, “è nato 10 anni fa da un clima culturale effervescente che la città viveva, grazie alla folle sensibilità di Lamberto Garzia. Perché pensare un Premio di poesia edita, come pochissimi ce ne sono in Italia, travalica i confini della semplice programmazione culturale che un assessore possa o desideri avviare. La Poesia aveva trovato casa ad Atri, nelle anime dei tanti ragazzi che a lei si sono avvicinati, di lei si sono imbevuti. Questa si chiama semplicemente cultura. Sono solo rattristata , niente affatto sorpresa, dall’assoluta indifferenza dell’assessore Angela De Lauretis che ha quasi distrutto, con la sua indifferenza, un patrimonio inestimabile. Forse se ne sarà già resa conto, perché la Poesia è in grado di far parlare di sé senza che si spenda un solo centesimo per megagalattiche conferenze stampa che hanno il solo fine di celebrare chi le organizza”. Duro, infine, il commento del consigliere comunale del Pd Herbert Tuttolani: “il comportamento dell’assessore Angela De Lauretis ha creato un grave danno all’immagine di Atri, ma anche alle sue casse, poiché anche i poeti, scoprendosi un po’ prosaici, faranno causa al Comune di Atri e i costi lieviteranno. Chi pagherà per il danno d’immagine? Chi per il danno economico? Per cominciare, assessore De Lauretis, si dimetta”.