Giulianova. Quasi 19 milioni di euro investiti negli ultimi sette anni, dei quali 3,3 milioni a Prato Selva e 15 milioni e mezzo a Prati di Tivo, dove a dicembre è stata inaugurata la nuova seggio-cabinovia, un impianto all’avanguardia in Europa che è costato 12 milioni e mezzo di euro.
Sono questi i numeri delle attività svolte fin ora dalla Gran Sasso Teramano che questa mattina ha tracciato un primo bilancio nel corso di un convegno dal titolo “Risvegliamo il gigante. Gran Sasso, risorsa del turismo teramano”, che si è svolto a Giulianova a Palazzo Gualandi.
“La Gran Sasso Teramano” ha detto il presidente Doriano Di Benedetto “in questi sei anni ha realizzato quanto stabilito nel programma proposto dal Cda”. Lo stesso Di Benedetto ha voluto poi rilanciare il ruolo del Gran Sasso come “una risorsa di tutta la comunità, che deve tornare ad essere protagonista dello sviluppo turistico della provincia”.
Tra gli obiettivi da perseguire, una più incisiva politica di promozione dell’intero Gran Sasso, in collaborazione col versante aquilano, il miglioramento dell’offerta turistica verso le fasce più deboli e l’intensificazione e il miglioramento dei rapporti con il Parco Nazionale del Gran Sasso.
“Siamo in una fase diversa da quella in cui il Parco poneva solo divieti” ha aggiunto Arturo Diaconale, Commissario del Parco Gran Sasso-Laga “il Parco vuole collaborare, la disponibilità a favorire lo sviluppo c’è tutta, naturalmente nel rispetto della natura e delle norme”
Ad illustrare il programma è stato l’amministratore delegato della Gran Sasso Teramano Fernando Marsilii. A Prato Selva, già da dicembre 2006, è stata sostituita la vecchia sciovia con una moderna seggiovia biposto mentre a Prati di Tivo, oltre alla nuova seggio-cabinovia, è stata riaperta la stazione turistica e sono stati sostituiti gli impianti “Prati 1”, “Prati 2”, “Pilone” e “ Calderotto”.
“Tra gli interventi da realizzare nel nuovo programma” ha aggiunto Marsilii “ci sarà il rinnovo degli impianti che andranno a termine, bisognerà ampliare i bacini sciistici e le piste esistenti e realizzare un miglior collegamento con l’autostrada dei Parchi e le altre vie di maggiore comunicazione”.
A parlare della Gran Sasso Teramano come esempio virtuoso di incontro tra pubblico e privato è stato poi l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio. “Si parla spesso di enti inutili” ha detto “la Gran Sasso è invece una società strumentale che funziona, e questo va segnalato” ha spiegato “il sistema turistico locale non può prescindere anche in futuro da questo esempio, cioè dalla buona collaborazione tra pubblico e privato”.
“Il turismo è il nostro futuro e va inserito in una visione strategica del territorio” ha aggiunto il presidente della Provincia Valter Catarra “ci sono delle faide che non possono andare avanti, l’arroccamento è una cosa deleteria: abbiamo le persone, abbiamo le società, gli elementi per far decollare il turismo ci sono, la sfida si può vincere e la Gran Sasso Teramano ce lo conferma”.
All’incontro, moderato dal giornalista Rai Antimo Amore, sono intervenuti Marco Cordeschi della Altevie srl, la società che ha progettato i nuovi impianti, Bernardo Cardinale docente dell’Università di Teramo, ed Emilio Chiodo, docente di Economia della facoltà di Agraria. Per la Ferrovia Adriatico Sangritana era presente il dirigente amministrativo Paolo Marino.
Presenti anche il consigliere regionale Claudio Ruffini, Alfiero Barnabei come rappresentante della Camera di Commercio, Franco Iachetti presidente del Bim, il sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo, l’assessore comunale al Turismo di Teramo Giorgio D’Ignazio e Archimede Forcellese, assessore al Turismo del Comune di Giulianova.