Roseto. Procede spedita, con gli ultimi ritocchi, la realizzazione della marionetta che rappresenterà la città di Roseto degli Abruzzi nell’ambito della 6° edizione del grande spettacolo “Dècrocher la Lune” che si terrà, la sera di sabato 26 settembre, nella città di La Louvière e vedrà la presenza del primo cittadino rosetano, Enio Pavone. Questa rappresentazione, unica nel suo genere, è stata ideata dal famoso regista belga Franco Dragone, già Direttore Artistico del “Cinque du Soleil”, e coinvolge non solo tutta la cittadina ed i suoi abitanti, ma anche le sette città ad essa gemellata, tra cui appunto Roseto degli Abruzzi.
Lo spettacolo è stato finanziato dal programma comunitario “Europa Creativa”, al quale la città belga ha aderito come capofila, e vede come partner le città “gemelle” di La Louvière, ovvero Kalisz in Polonia, Eguisheim e Sanit Maur de Fosses in Francia, Foligno, Aragona, Pineto e appunto Roseto degli Abruzzi in Italia. A tal proposito Paolo Della Loggia, Giorgia Pigliacelli e Camilla Torrieri, studenti dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Moretti” di Roseto degli Abruzzi, sono nella cittadina belga già dal 5 settembre per partecipare ai laboratori di costruzione della marionetta che rappresenterà la città durante l’esibizione. Questa sarà chiamata ad “aiutare” la marionetta protagonista dello spettacolo, Sancho Gilles, simbolo di La Louvière, ad “afferrare la luna” e quindi a realizzare i suoi desideri nel corso dello spettacolo “Dècrocher la Lune”.
A rappresentare la città di Roseto degli Abruzzi sarà Rosina, un pupazzo che ricorda con i suoi abiti e le sue fattezze fisiche le giovani contadine rappresentate nei quadri del pittore rosetano Pasquale Celommi. Ciascuna marionetta porta con sé una “carta d’identità” che consiste in una storia che rappresenta il personaggio stesso e il suo territorio di provenienza. La storia che da vita a Rosina è stata scritta dalle alunne della classe IV° Linguistico del Polo Liceale Saffo di Roseto degli Abruzzi, Michela D’Isidoro, Ilaria Di Gabriele, Silvia Ferragosto, Marianna Giansante e Alessandra Gilardini basandosi sui racconti riguardanti la vita del Celommi stesso, che amava dipingere la vita dei contadini dell’aerea in cui sorge il territorio comunale rosetano.
“Siamo lieti di prendere parte a questo splendido spettacolo, un qualcosa di unico nel suo genere e che si annuncia emozionante e di grande effetto – dichiara il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone – Ancora una volta, con la nostra partecipazione convinta e fattiva a questo progetto europeo, siamo qui a ribadire l’importanza dei gemellaggi che non creano solo solidi rapporti di amicizia, ma generano anche vere e proprie opportunità di crescita e di confronto per il nostro territorio e, in questo caso, anche per i più giovani che, nel corso di queste settimane passate in Belgio a realizzare la nostra marionetta, hanno potuto confrontarsi con altri ragazzi, nuove culture e nuove dinamiche: un’esperienza che rappresenterà certamente un arricchimento culturale e umano per loro”.
“E’ da quasi un anno che lavoriamo su questo progetto europeo assieme al Consigliere Filiberto Di Giuseppe, agli studenti del ‘Saffo’ e del ‘Moretti’, ai loro insegnanti, alle ragazze dell’InformaGiovani del Comune di Roseto degli Abruzzi e alle associazioni che hanno aderito e tutti si sono impegnati al massimo, offrendo un importante contributo di idee per la realizzazione della nostra marionetta Rosina che non rappresenterà solo la nostra splendida città, ma ci permetterà di far conoscere e scoprire, in giro per l’Europa, Roseto degli Abruzzi, la sua storia, le sue tradizioni e le peculiarità che la contraddistinguono” sottolinea il Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura, Maristella Urbini. ‘Lo spettacolo “Dècrocher la Lune’ è poi inserito all’interno del programma di Mons, Capitale Europea della Cultura 2015 e città molto vicina a La Louvière, un ulteriore motivo di soddisfazione per tutti noi – aggiunge la Urbini – credo che questo spettacolo sia la dimostrazione di come, anche attraverso progetti ed interscambi culturali, si possa creare un’identità comune tra i vari territori, dando concreta realizzazione a quelli che sono i cardini dell’Europa dei popoli”.