Pescara. Anche le scuole superiori della città hanno celebrato l’8 marzo con una serie d’iniziative finalizzate a ricordare l’origine e il significato di questa ricorrenza dedicata alle donne.
L’idea è nata dai ragazzi del Collettivo Studentesco di Pescara, che hanno distribuito volantini e organizzato conferenze incentrate sulle biografie di donne che hanno contribuito all’emancipazione femminile, sebbene, come sottolineano i componenti del Collettivo, “Crediamo che la parità di genere è ancora lontana dall’essere attuata”.
E argomentano: “Con un divario salariale medio del 16% tra uomini e donne, un sistema lavorativo che considera un deficit produttivo la possibilità di una dipendente di avere una gravidanza, in una situazione in cui le decisioni che la donna prende sul proprio corpo sono diventate un fatto politico, crediamo che la parità non sia stata ancora raggiunta.
Le iniziative hanno coinvolto le seguenti scuole: il Liceo classico D’Annunzio di Pescara e il Liceo scientifico Volta di Francavilla, dove si sono svolte conferenze organizzate da studentesse; l’I.I.S. Volta e il Misticoni-Bellisario di Pescara, dove i ragazzi hanno tenuto delle assemblee studentesche.
“Per l’8 marzo abbiamo pensato di parlare di quelle donne ‘disobbedienti’ nei confronti della figura femminile stereotipata come madre e moglie attraverso l’analisi storiografica dei movimenti femministi e analizzando il senso che dovrebbe avere la festa della donna”, hanno affermato le organizzatrici, che sottolineano come il loro intento sia stato quello di restituire il senso ad una giornata che ha dimenticato la sua stessa origine, che poi, in definitiva, rappresenta la rivendicazione dei diritti di tutti e tutte.
In realtà, gli avvenimenti storici che hanno indotto all’adozione di una data precisa dedicata alle donne sono più d’uno: l’incendio del 1911 in una fabbrica americana, dove persero la vita centinaia di operaie e operai; la dura repressione nei confronti delle donne che avevano dato il via ad una manifestazione sindacale nel 1857; e ancora, le storie del cosiddetto ‘brigantaggio’, con l’azione politica di molte ‘brigantesse’; poi, la Seconda guerra mondiale ci offre un ricco panorama di ‘partigiane’ donne: la stessa moglie di Pertini lo era; si chiamava Carla Voltolini e a 22 anni aveva deciso di diventare partigiana.
Anche la letteratura e la storia delle Istituzioni religiose sono ricche di personalità e fatti storici che la dicono lunga sul difficile percorso delle donne: pensiamo al Tribunale della Santa Inquisizione, che aveva il potere di bruciare vive donne e uomini considerati ‘eretici’.
Di fatto, non solo il passato, ma anche la cronaca ci offre scenari di quotidiana violenza, di genere e non, anche se i ‘metodi’ repressivi oggi sono altri.
La Giornata internazionale della Donna racchiude tutto questo: è il simbolo di un cammino fatto di lotta, conquiste, tragedie, bellezza e sacrificio di un intero popolo, affinché l’emancipazione sia un processo di tutte e tutti.