Sulmona. Il 6 e il 7 settembre si terrà, a Sulmona, il Wolf Bike Tour, una due giorni dedicata alla scoperta del territorio in sella alla bicicletta, organizzata da Cyclopride ASD in collaborazione con l’ASD Mario Pelino.
Una iniziativa intelligente per coniugare sport, turismo e natura, iniziativa che, però, ha ricevuto numerose critiche per la scelta dello sponsor principale, la Edison, addirittura affiancato, nei comunicati stampa, al nome dell’iniziativa.
Per chi non ricorda la Edison è la proprietaria del sito inquinato di Bussi sul Tirino, sul quale pende ancora una querelle tra proprietà e Ministero dell’Ambiente, con tanto di sentenza del TAR che obbliga la Edison alla bonifica dei siti.
Sull’argomento si è espressa l’associazione Bicincontriamoci-Sulmona che, pur condividendo gli intenti degli organizzatori del Wolf Bike Tour di promuovere il territorio del centro Abruzzo attraverso una gran fondo non competitiva che unisca il piacere del pedalare alla scoperta delle nostre eccellenze naturalistiche ed enogastronomiche, si associa alle critiche mosse a più livelli riguardo la discutibile scelta della Edison, il cui nome spicca sul logo accanto al nome dell’evento, come sponsor principale.
“Facciamo nostro il disappunto espresso dall’assessore regionale all’ambiente Mazzocca – scrive l’associazione cicloambientalista – il quale afferma che “bisogna avere il coraggio di rifiutare sponsorizzazioni che non rispondono all’evento e nuocciono all’immagine del territorio“.
Non c’è bisogno di ricordare quello che la multinazionale Edison rappresenta in Abruzzo, non solo nella triste vicenda della discarica di Bussi, ma anche nel progetto di operare trivellazioni in mare di fronte la costa teatina, e forse gli organizzatori farebbero bene a rinfrescarsi la memoria. Crediamo che non si debbano accettare sponsorizzazioni utili solo allo sponsor, il quale ottiene in questo modo una rinfrescata all’immagine, risultando un vero e proprio “cavallo di Troia” per l’evento.
A meno che l’utile non si trovi anche da qualche altra parte, ma queste considerazioni le lasciamo alla fantasia e alla libera interpretazione del lettore…”