Ortona. Slow Food Lanciano si rinnova. In occasione dell’assemblea della Condotta, tenutasi il 27 marzo scorso, si è formato un nuovo Comitato Direttivo che ha coinvolto giovani donne e uomini che si impegneranno per i prossimi quattro anni nel segno della continuità con i temi del lavoro svolto in passato, ma che al tempo stesso alimenteranno la Condotta frentana di nuove idee e nuove energie per diffondere il più possibile il messaggio del “buono, pulito e giusto” sul territorio.
Il nuovo fiduciario che succede all’ottimo lavoro svolto finora da Silvana Pasquini, è Michele Scutti, giovane architetto di Altino. Insieme a lui altri giovani: Anna Chiara Pugliese, Leonora Carusi, Daria De Laurentiis, Luigi Bisconti, Anthony Pindo, Mauro Caldi, che sono già al lavoro sui nuovi progetti e obiettivi individuati. Tra questi l’apertura di Slow Food Lanciano alle zone interne e alla costa. L’intenzione è quella di essere più capillari sul territorio che spesso nasconde preziosi scrigni di genuinità e di pratiche agricole e gastronomiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Slow Food Lanciano vuole inoltre coinvolgere i giovani non solo nelle varie iniziative che via via si svolgeranno sul territorio, ma spingerli anche a confrontarsi con una diversa e nuova filosofia di vita tesa al miglioramento dell’alimentazione quotidiana, al rispetto e alla difesa della biodiversità, al valore inestimabile del rapporto diretto tra produttore e consumatore, allo sviluppo dell’agricoltura ecocompatibile e alla promozione delle eccellenze del territorio. Non a caso è stata avviata una stretta e fattiva collaborazione anche con il gruppo di acquisto solidale Anxa Gas di Lanciano. Martedì 29 aprile il nuovo direttivo della Condotta Slow Food Lanciano ha fatto il suo debutto in una cena di presentazione con i soci e i simpatizzanti Slow Food nel ristorante Al Vecchio Teatro di Ortona. La cena, dedicata ai prodotti della pesca locale e “innaffiata” da vini Citra, ha coinvolto anche due generazioni a confronto di pescatori che, nella loro pratica quotidiana, si sforzano il più possibile nel rispetto della natura, dei ritmi e dei tempi del mare. Pasquale Massa, 28 anni, imprenditore ittico e proprietario di una vongolara, ha raccontato del dramma della moria delle vongole nel tratto di mare tra Francavilla e San Salvo, un fenomeno rimasto finora inspiegabile e che ha lasciato in ginocchio per 18 mesi decine di famiglie di operatori della piccola pesca. Pasquale Palermo, 82 anni, fiero “abitatore del mare” da sempre e fondatore della prima cooperativa di pesca abruzzese, ha ricordato i tempi d’oro della pesca degli anni ’70 e il progressivo cambiamento del mare che ha visto la fortissima riduzione o addirittura la scomparsa di molte specie di pesci, tra cui sogliole e mormore. La causa del depauperamento della fauna e flora ittica dell’Adriatico deriva da diversi fattori tra cui l’inquinamento, la carenza di depuratori e di controlli alla foce dei fiumi, una pesca intensiva e aggressiva che impoverisce i fondali e l’arrivo di pescatori di frodo da altre regioni.
“Il cibo è racconto, storia, cultura – ha ricordato l’architetto Marcello Borrone, coordinatore del comitato scientifico di Slow Food Abruzzo e Molise – la sostenibilità è strettamente e intimamente connessa all’irriproducibilità di un prodotto, per questo va difesa”.
Presenti alla cena anche il nuovo presidente di Slow Food Abruzzo e Molise, Eliodoro D’Orazio, il segretario ed ex presidente della condotta Raffaele Cavallo e il direttore generale di Citra, Filippo D’Alleva.