Chieti. Il 22 marzo la scuola primaria di Via Bosio accoglierà le classi 3°-4°-5° di Farindola . Questo incontro nasce a seguito degli accadimenti che hanno coinvolto l’hotel di Rigopiano e conseguentemente tutto il paese di Farindola, e che tanto hanno colpito la sensibilità di grandi e piccini. A scuola i bambini trovano l’occasione di esprimere le loro preoccupazioni, le loro angosce, i loro sentimenti e , pertanto, gli eventi catastrofici verificatisi nel mese di gennaio sono stati a lungo oggetto di conversazioni.
Inoltre alcuni alunni avevano particolari rapporti con quei luoghi (vacanze, amici di famiglia, madre insegnante) e raccontavano ai compagni le sofferenze di quegli abitanti così duramente colpiti.
Pensando che laddove arriva una catastrofe è difficile che in breve tempo torni la gioia, la spensieratezza, la fiducia verso il futuro; immaginando il sentimento di solitudine e di abbandono nel cuore degli abitanti della zona, i bambini, le insegnanti e i genitori della scuola primaria di Via Bosio, hanno deciso di avviare un rapporto di gemellaggio con gli alunni della scuola di Farindola per scambiare pensieri, emozioni e condividere tempi ed attività volti a ripristinare pensieri positivi e gioiosi. Hanno deciso di invitare i bambini della scuola primaria di Farindola per conoscersi, svolgendo insieme delle attività di laboratorio. Gli ospiti resteranno anche a pranzo, per condividere non solo attività scolastiche, ma anche il cibo; a tavola si stringono rapporti più amichevoli e spontanei. L’Amministrazione Comunale, nella persona dell’Assessore alla P.I. Giuseppe Giampietro, ha accolto con entusiasmo l’iniziativa sostenendola ed offrendo il pranzo agli ospiti.
Oltre che dalle sofferenze delle persone , i ragazzi erano rimasti molto colpiti anche dalla strage di pecore causata dal crollo delle tettoie delle stalle. Tutti pensavano “povere pecore ed ora il pastore come farà a fare il buon formaggio di Farindola?”
E’ stata avviata, perciò, una libera raccolta fondi “Una pecora per Farindola” a sostegno delle aziende che allevano pecore che hanno subito ingenti danni in seguito all’evento.