Chieti. Si terrà giovedì, 28 novembre 2019, alle ore 9:30, presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, il convegno sul tema “Ci sono cose da fare ogni giorno: Gianni Rodari e i diritti dei bambini e delle bambine. A 30 anni dalla Convenzione ONU”. Organizzato dal DILASS (Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali) della “d’Annunzio” l’incontro vedrà come relatori Ilaria Filograsso (Università di Chieti), Emiliano Macinai (Università di Firenze), Pino Boero (Università di Genova), Walter Fochesato (Università di Genova) e Tito Vezio Viola (Direttore della Biblioteca di Ortona). L’evento intende sancire l’avvio della progettualità comune tra il DILASS e il Comune di Ortona – Servizio bibliotecario comunale. Essa tende alla realizzazione, nel 2020, dell’anno rodariano. L’accordo prevede la costituzione di una rete di istituzioni e realtà locali (biblioteche, scuole, nidi, associazioni, librerie, e tutte le altre realtà che curano i bambini) impegnata nella promozione di mostre, laboratori, spettacoli teatrali, momenti formativi, in contesti scolastici ed extra-scolastici, dedicati ai cento anni dalla nascita di Gianni Rodari.
“L’ulteriore ricorrenza del trentesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza – spiega la professoressa Ilaria Filograsso, docente di Storia della Pedagogia presso la “d’Annunzio” – offre l’occasione per indagare sulla profondità di Gianni Rodari, un autore che ha sempre perseguito, sul piano letterario e pedagogico, l’emancipazione critica e creativa di bambine e bambini: la sua “teoria dell’infanzia” prefigura, infatti, alcuni principi fondamentali della Convenzione e propone spunti di riflessione ancora di grande attualità su genitorialità, relazione educativa, diritto all’educazione, al gioco e al tempo libero.A fronte di un bilancio complesso sugli obiettivi raggiunti dalla Convenzione e sul lavoro ancora da fare per tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel quadro delle nuove emergenze educative planetarie, – conclude la professoressa Filograsso – l’anno rodariano si propone, al di là di ogni intento meramente retorico o celebrativo, di attivare la comunità educante intorno a progetti concreti che mettano al centro i bambini e le bambine nel loro diritto alla qualità culturale e formativa”.