Carla Tarquini, Valerio Valentini, Donatella Di Pietrantonio, Peppe Millanta, Mimmo Locasciulli e Santino Spinelli. Sono questi i nomi di ‘Una valle che legge’, la rassegna letteraria organizzata dall’associazione Altofino, con il patrocinio dei Comuni della Valfino, della Regione Abruzzo e del Corecom Abruzzo, che per la prima volta vedrà convogliare ad Arsita, dal mese di ottobre 2018 a quello di marzo 2019, importanti autori del panorama regionale e nazionale. La prima edizione è stata presentata questa mattina nella corte interna della biblioteca regionale ‘Melchiorre Delfico’ di Teramo, alla presenza del presidente dell’associazione organizzatrice Caterina Cacciatore, del vicesindaco di Arsita Catiuscia Cacciatore e del consigliere regionale Delegato alla Cultura Luciano Monticelli.
“L’idea – spiega in proposito la Cacciatore – è quella di offrire alla comunità una riflessione intorno ad alcuni nuclei tematici che variano mensilmente e che riguardano l’uomo e il suo essere nel mondo. Una rassegna che promuove dunque il libro come compagno di viaggio, strumento di incontro, di riflessione comune, di socialità e occasione di conoscenza”.
Sei gli incontri in programma per quest’anno, durante i quali gli abitanti della Valfino potranno godere delle parole, tra gli altri, di ben due Premi Campiello e del Premio John Fante 2018. “Dopo il successo di Donatella Di Pietrantonio – continua il presidente dell’associazione Altofino – ci è sembrato che i tempi fossero maturi per proporre un’iniziativa di questo genere e il primo pensiero è andato proprio al libro, da utilizzare come mezzo per mantenere viva questa nostra comunità unendo attorno ad esso ogni fascia di età, dai più grandi ai più piccoli. Quale occasione migliore per contrastare la pigrizia tipica della stagione invernale attraverso uno strumento che può trasformarsi in occasione di promozione turistica del territorio?”.
Dello stesso avviso anche il consigliere regionale Delegato alla Cultura Luciano Monticelli, che durante la conferenza stampa ha sottolineato “la necessità di individuare format e strumenti per la promozione culturale e turistica di un territorio che convive ancora con le conseguenze degli eventi 2016/2017. Non dimentichiamo – precisa infatti Monticelli – che l’entroterra teramano ha dovuto fare i conti con un sisma e una nevicata eccezionali, che hanno causato, come immediata conseguenza, uno spopolamento di questi territori.
Il nostro compito – conclude – è invece quello di mettere in risalto le tante cose belle che la nostra terra ha da offrire e innescare circoli virtuosi in grado di convogliare risorse. Il libro, in questo senso, riscalda i cuori e la mente e sembra entusiasmare tutti. Complimenti dunque all’associazione Altofino per aver dato vita a una rassegna che, ne sono certo, avrà vita lunga e grande successo”.