Lanciano, bilancio positivo per ‘Un mondo di bene’

Lanciano. Successo a Lanciano per “Un mondo di bene”, Forum è stato organizzato dall’associazione La Luna di Seb. Hanno collaborato le associazioni Caritas Lanciano –Ortona, Croce Rossa Italiana di Lanciano, Agape Onlus di Lanciano, Joseph di Lanciano, Centro Servizi del Volontariato di Chieti.

Due giornate ricche di incontri, testimonianze, confronti. Corposa la presenza degli studenti che hanno ascoltato con interesse le testimonianze di missionari ed associazioni che operano nel Terzo Mondo. Toccante e significativa la testimonianza di una studentessa , Nuncia Kang, nata in Angola ed oggi universitaria a Pescara. “Grazie alla solidarietà io sono qui, ho realizzato il mio sogno.

Il mio destino era segnato essendo la mia famiglia poverissima. L’Angola è un Paese bellissimo ed anche ricco, ma la ricchezza è del 5% della popolazione. Io non appartenevo al quel 5% ma a quella fascia di popolazione che soffre e muore di fame” ha detto con un italiano perfetto ed i bellissimi occhi lucidi per l’emozione. Nuncia ha parlato anche della condizione femminile in Angola lì dove “la donna non conta nulla”.  Storie raccontate con video e foto, storie di volontariato nate per caso e poi trasformatesi in passione.

Un pomeriggio è stato dedicato ai bambini. Il Polo Mussale si è trasformato in un grande giardino dove si sono ritrovati i lupetti dell’Agesci di Lanciano con i ragazzi dell’oratorio della Chiesa di Montemarcone di Atessa. Tanti cuori con pensieri sull’amore verso il prossimo fino a crearne uno grandissimo diventato il simbolo del Forum.

A conclusione della due giorni, il Convegno “Un Mondo di Bene” che ha visto la presenza dell’Assessore regionale alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco, del consigliere regionale Alessio Monaco, componente della Commissione Sanita’, del Presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo, del Vice Sindaco di Lanciano Pino Valente. La Sclocco nel complimentarsi per l’iniziativa ha voluto ribadire l’importanza del volontariato ed ha annunciato “gli stati generali del Sociale” che si terranno tra gennaio e febbraio. “Inviteremo tutti, creeremo dei gruppi di lavoro su infanzia, povertà, disabili, immigrati in modo da poter arrivare a scrivere per giugno-luglio tutti insieme il primo piano sociale e sanitario della nostra Regione.”

Obiettivo del Forum era anche quello di verificare la situazione delle associazioni nella Provincia. E’ stato preparato un questionario inviato a tutte le associazioni. I dati sono stati elaborati dalla Caritas ed illustrati dal direttore Luigi Cuonzo. Ad oggi le associazioni che operano attivamente nella Provincia risultano essere 176.

Tra gli aspetti emersi, primi tra tutti, l’esigenza e il bisogno di condivisione del proprio operato anche con le altre Associazioni presenti nel territorio. Il bisogno di condividere le proprie fatiche, una necessità di confronto con le altre realtà per non essere soli, per conoscersi e per poter aiutarsi e per poter aiutare “l’altro”.

Un altro elemento raccolto è la condizione di burnout vissuta da molte. La difficoltà a non riuscire, con serenità nel cuore, a fare per “l’altro” per ciò che si crede e per ciò che si è (sapere, saper fare e saper essere). Emerge, da questa condizione, una demotivazione e perdita di valori legati al dono, donare il proprio tempo per il bene comune. La demotivazione è legata al periodo di crisi economica e di valori che la società sta vivendo. Il dono del proprio tempo è per alcuni, soprattutto in questo periodo, necessariamente utilizzato per poter tutelare la propria famiglia. Dai contatti telefonici è infatti emersa l’esigenza ad esempio di persone, in pensione, che faticano oppure non possono più dedicare il proprio tempo al volontariato poiché impegnati pienamente nell’attività di “nonni”, ciò per aiutare l’economia famigliare dei propri figli. I giovani, di contro, lasciano il volontariato o comunque non sono disponibili a donare il proprio tempo per lo stesso poiché assiduamente impegnati a trovare una occupazione lavorativa. Un’altra fetta della “demotivazione” è attribuita alla scarsa considerazione della Pubblica Amministrazione nei riguardi dell’operato di alcune Associazioni. La scarsa considerazione è intesa non solo in termini economici ma soprattutto in termini valoriali, ovvero dell’educazione e del rispetto che alcune associazioni “aspirano” ad ottenere dalle P.A.. È infatti significativo, per il nostro territorio, che molte Associazioni colmano egregiamente il lavoro che la P.A. non riesce a soddisfare e/o a garantire per i propri cittadini.

L’ambito di intervento nel quale opera la maggior parte delle Associazioni è il sociale con il 21% , l’ambito socio-sanitario e il culturale con il 14%. L’11% opera nella sfera educativa.

Dal quesito sulla crisi è emerso che la crisi economica, ha investito notevolmente anche il terzo settore. Dall’indagine emerge anche una influenza negativa rispetto alle attività proprie delle Associazioni.La conferma della teoria sta proprio nel quesito successivo in cui si chiede alle Associazioni di elencare i principali bisogni necessari per superare questo periodo di difficoltà. Risulta che il 19% cerca incessantemente fondi per svolgere e garantire al meglio le attività previste nello statuto, ancora il 16% ricerca nuovi volontari e a pari merito per un valore del 14% la formazione e la qualifica dei volontari nonché i rapporti con i vari Enti territoriali.

Per quanto riguarda il futuro e la proiezione delle Associazioni soprattutto per il loro funzionamento e andamento, gli intervistati si sentono molto positivi nonostante il pesante periodo corrente. Da sottolineare che nessuno degli associati intervistati ha risposto in meniera completamenete negativa (non prevedo futuro per l’Associazione non ha riportato neanche una risposta!)

Per concludere alla domanda relativa al Forum organizzato, è stata positivamente bella, calda e accogliente per alcuni versi, basti pensare alle Associazioni assenti che comunque hanno mostrato vicinanza all’evento restituendo il questionario e rimandano altresì fiducia affinché lo stesso possa essere il primo di tanti.

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