Sulmona. I giornalisti Peter Gomez e Myrta Merlino sono i vincitori del “Premio Sulmona” di giornalismo. Lo ha deciso la giuria della manifestazione, presieduta da Paolo Corsini.
I due giornalisti riceveranno la Targa d’oro “Regione Abruzzo” domenica 5 ottobre, alle ore 11.00, al Polo Museale Civico Diocesano di Sulmona, in occasione della cerimonia di chiusura del 41esimo Premio Sulmona – Rassegna internazionale di arte contemporanea, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Assegnata, inoltre, la Targa “Città di Sulmona” (sezione editoria e comunicazione) a Luigi Bisignani per il libro “Il Direttore” (edito da Chiarelettere).
Organizzato dal Circolo di arte e cultura “Il Quadrivio”, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Regione Abruzzo e del Comune di Sulmona, il Premio Sulmona di giornalismo si svolge anche quest’anno in concomitanza della rassegna di arte contemporanea, che vede in concorso nel 2014 120 opere, tra dipinti e sculture, in rappresentanza di 20 nazioni.
Il premio per la sezione “carta stampata e web” viene assegnato a Peter Gomez, tra i più affermati giornalisti d’inchiesta italiani, “perchè si è distinto in questi anni per un giornalismo di grande qualità, avendo lavorato su tutti i più importanti fatti di cronaca nazionali.
Il premio per la sezione “Radio e Tv” viene invece assegnato alla giornalista Myrta Merlino per aver saputo divulgare i temi dell’economia e della politica anche al largo pubblico.
La Targa “Città di Sulmona”, riservata all’editoria e alla comunicazione, viene assegnata a Luigi Bisignani per il libro “Il direttore”: un thriller ambientato nel mondo del giornalismo, che entra nelle stanze del potere e ci porta dal Vaticano alle coste della Florida, passando per Roma, Milano, Varsavia, Madrid, inseguendo una trama vertiginosa in cui si riconoscono trent’anni di ombre, segreti, scandali, complotti italiani. Un opera con cui, quello che è stato definito il “Ken Follet italiano” porta nuovamente il mestiere del giornalista, con le sue luci e le sue ombre, ad avere un ruolo da protagonista nella letteratura.