Il Concorso è intitolato all’artista di fama internazionale, che nacque nel 1918 a Pietracamela, famoso anche per i monumentali dipinti rupestri realizzati nella Grotta dei Segaturi, andati quasi completamente distrutti, dopo essere sopravvissuti alle intemperie per circa mezzo secolo, a causa della gigantesca frana che ha colpito il borgo montano nel 2011:
“Due anni dopo il terremoto dell’Aquila – spiega il sindaco Di Giustino –, come noto, si è distaccata un’ampia porzione del promontorio roccioso del “Grottone”, situato a monte del paese, e la frana ha travolto quasi totalmente anche le pitture rupestri realizzate da Montauti nel ’63. Un intero patrimonio di valore inestimabile, gli orti, l’antico fontanile, la passeggiata turistica e costruzioni varie, giacciono sotto i massi ciclopici. In questo senso, il Premio vuole essere proprio un momento di riqualificazione del nostro territorio ferito accompagnandolo alla riapertura della cosiddetta zona rossa del paese, che grazie a una serie di interventi mirati sta per essere finalmente riconsegnata a residenti e turisti. L’ambizione è quella di rendere nuovamente accessibile, da qui ad un anno, il “percorso” Montauti”.
“Una ferita profonda inferta al territorio – dichiara il presidente del BIM, Franco Iachetti – diventa così una straordinaria occasione di riqualificazione e rilancio: il Consorzio esprime convinto sostegno all’iniziativa ideata dal Comune di Pietracamela e dall’associazione Teramo Nostra, che hanno avuto la felice intuizione di trasformare un problema in un punto di forza e di attrazione, sopperendo alla perdita di un patrimonio di indiscusso valore artistico e culturale con un’operazione di ricostruzione dall’alto valore simbolico”.
“La finalità di questa iniziativa – aggiunge il presidente di “Teramo Nostra”, Piero Chiarini – pensata come tributo al nome e all’opera dell’illustre Guido Montauti, che ha dato grande prestigio al territorio teramano con la sua incessante produzione e ricerca artistica, è quello di operare una rivisitazione, una sorta di “riscrittura” del paesaggio, che rispetti il nuovo assetto determinato dall’evento calamitoso. L’iniziativa ha il pregio di riportare l’interesse sulle zone interne attraverso una vetrina internazionale”. L’Associazione “Teramo nostra” si propone, inoltre, di veicolare l’iniziativa, con la proiezione di un documentario, attraverso il premio “Gianni Di Venanzo”, in un accostamento simbolico di due personaggi che hanno dato lustro al territorio.
Ad esprimere plauso per il Premio è intervenuto anche il figlio del pittore, Giorgio Montauti: “Far rivivere queste opere diventa simbolo della rinascita del paese – chiosa Montauti -, la speranza è che tornino presto ad essere fruibili, magari coinvolgendo nell’intervento di recupero anche gli studenti del Liceo artistico intitolato a mio padre”.
Per partecipare al concorso si dovrà realizzare e spedire, entro il 31 luglio, un bozzetto o un’idea di intervento, espressa su tela o altro supporto, da realizzare su una parete rocciosa, tra quelle presenti nell’area della frana, non uniforme delle dimensioni di 200 x 300 centimetri. Tutte le opere inviate saranno esposte in una mostra collettiva organizzata ad agosto dal Comune di Pietracamela che, nelle intenzioni degli organizzatori, diventerà esposizione permanente. I cinque artisti finalisti designati dalla giuria del premio saranno ospitati in una residenza artistica di 3 giorni, dal 14 al 16 agosto, a Pietracamela, per dare loro modo di entrare in sintonia con il luogo di realizzazione e adattare le loro idee di intervento. Il 17 agosto sarà proclamato il vincitore del concorso, che dal 18 al 24 agosto dovrà lavorare alla realizzazione del dipinto rupestre. La cerimonia di premiazione si svolgerà nella giornata conclusiva della manifestazione, il 24 agosto, con l’assegnazione di un premio in denaro per il vincitore e di targhe di partecipazione agli altri quattro finalisti.