Vincenzo Orsini e la sua arte senza tempo

orsiniTeramo. Proseguirà fino alla fine di maggio la mostra fotografica di mobili di Vincenzo Orsini, partigiano teramano ucciso a Montorio al Vomano nel 1943 dai nazifascisti.

La mostra, dal titolo “Vincenzo Orsini. Il tempo nelle mani”, è in corso di svolgimento al Museo Archeologico di Teramo in via Savini.

Avviato fin da giovane dal padre Giuseppe, insieme al fratello Gilberto, al mestiere di ebanista, Orsini si distinse per le notevoli capacità creative nell’arte di disegnare e costruire mobili e frequentò la Scuola di disegno dell’architetto teramano Pasquale Morganti. Enti fra i quali il Comune di Teramo, la Prefettura di Teramo, l’attuale ENEL di Montorio al V., ecc…, commissionarono ad Orsini mobili d’ufficio e scalinate in legno. Le foto dei mobili, che sono in visione nella Mostra fotografica allestita presso il Museo Archeologico “F.Savini” di Teramo, sono state scattate grazie alla collaborazione delle famiglie e degli enti che attualmente ne sono in possesso.

Dopo 70 anni dalla morte è ancora vivo il ricordo di Orsini artigiano e dell’arte espressa nella sua produzione.
Orsini fu attratto dall’arte della liuteria e costruì violini e violoncelli. Chi ha frequentato la sua bottega, sita prima inVia Palma e poi in Via Vittorio Veneto, ricorda che “i suoi violini parlavano il linguaggio della musica prima ancora che l’archetto ne stimolasse le celate armonie”. Aderì giovanissimo al Partito Socialista italiano e successivamente al Partito Comunista italiano, di cui divenne uno dei dirigenti di riferimento dell’Abruzzo e dell’Italia meridionale. Entrò nella Resistenza e ne fu uno dei principali organizzatori nella provincia di Teramo. Fu, inoltre, fra i principali promotori della Battaglia di Bosco Martese.

Il 4 settembre 1980, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, lo ha insignito della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

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