A Chieti torna ‘Non di Solo Pane vivrà l’Uomo’

Chieti. Questa mattina in Comune a Chieti è stato illustrato il progetto di marketing turistico dell’amministrazione comunale per la valorizzare delle tradizioni della Quaresima “Non di Solo Pane vivrà l’Uomo”.

Si tratta della terza edizione dell’iniziativa.
“Con questa iniziativa – ha spiegato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – mette insieme il mondo delle associazioni e dell’imprenditoria. Quando abbiamo pensato questa iniziativa un amico teatino che vive fuori  mi diceva che abbiamo una tradizione del Venerdì Santo ed una grande tradizione a livello enogastronomico e mi ha spinto a fare qualcosa. Questa tradizione è mettere insieme i locali della città che costituiscono un palcoscenico della gastronomia e soprattutto mettere insieme quegli eventi della tradizione che sono di vario genere. Poi ci sono anche le visite guidate che hanno una vocazione calata nel periodo pasquale. Il Venerdì Santo ci sarà un’accoglienza dedicata alla Processione. Per quanto riguarda la parte musicale, ci sarà una serie di cori della passione. Rivolgo un sentito ringraziamento ai locali che hanno deciso di lavorare per la città. Investire oggi su un qualcosa di nuovo per dei locali per delle tradizioni credo che sia un qualcosa di estremamente positivo. Tutte le serate saranno a tema e ci saranno anche degli aperitivi tematici”.
“Non di Solo Pane vivrà l’Uomo” si svolgerà a Chieti dal 22 marzo al 20 aprile prossimi. Con degustazioni con intrattenimento, eventi itineranti, seminari musicali, incontri culturali e visite guidate.
“Dopo due anni abbiamo tastato la situazione – ha detto Carmela Caiani – abbiamo sia mantenuto il format sia incentivato delle giornate all’esterno. Abbiamo cercato sia di rinnovare la tradizione che di organizzare eventi che potessero piacere ai giovani come ad esempio La Pentolaccia. Nella pentolaccia abbiamo pensato di inserire dei buoni da spendere nei locali della città. Ci sarà anche un po’ di musica ed intrattenimento. Un altro evento interessante è quello che si farà al Capsicam (“Paese che vai Pasqua che trovi”). Poi la sera nei locali ci sarà qualcuno che spiegherà il piatto, questo perché si stanno perdendo alcune ricette. Il nostro obiettivo di quest’anno è quello di arrivare ad un pubblico più giovane. Cerchiamo di essere consapevoli di una tradizione che ha le sue origini tradizionali e culturali ma che è diventato solo un fenomeno consumistico. L’ultima serata avrà al centro il vino che è il simbolo del sangue di Cristo e noi abbiamo una grande tradizione enologica Anche le visite guidate saranno legate alla tradizione. Tutti questi eventi dovranno richiedere l’attenzione anche dei comuni limitrofi”.
Francesco Rapino

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