Lanciano. Centosettanta tra apicoltori, operatori, veterinari ed esperti, provenienti da varie regioni, hanno partecipato ieri, domenica 23 febbraio, alla giornata di studio e approfondimento “Apicoltore: un’attività in continua evoluzione”, promossa dall’Associazione Apicoltori Professionisti d’Abruzzo in partnership con la Direzione in collaborazione con la Direzione Politiche Agricole e Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo.
Lo splendido Polo Museale Santo Spirito di Lanciano ha fatto da cornice ad una giornata intensa e ricca di spunti, alla quale hanno partecipato vere e proprie autorità nel campo dell’apicoltura, come Hans Beer divulgatore e apicoltore tedesco, Pier Antonio Belletti, presidente Consorzio Apicoltori della Provincia di Gorizia e apicoltore professionista, e Nino Scacchi, apicoltore di Oleggio (Novara). A fare gli onori di casa, Luigi Iacovanelli, presidente dell’associazione, che ha letto ai presenti anche un messaggio dell’assessore regionale alle Politiche Agricole Mauro Febbo, impossibilitato a partecipare, e Vincenzo Menna, vicepresidente dell’associazione. Ha portato il suo saluto anche Mario Pupillo, sindaco di Lanciano.Grande interesse e appassionato confronto con i partecipanti hanno suscitato le tre relazioni. Hans Beer ha raccontato la sua esperienza di selezionatore di api e le sue scoperte in merito alla vita degli alveari (ruolo del polline, temperatura, varroa e sciamatura) e alla loro conduzione, che hanno tratto ispirazione dal famoso modello di Padre Adam.
Nel pomeriggio, invece, il professor Pier Antonio Belletti ha focalizzato l’attenzione sulla giusta alimentazione degli alveari, con una significativa panoramica su zuccheri e alimenti proteici e la loro incidenza sulla vita e sulla produttività delle api, anche alla luce dei prodotti disponibili in commercio. Infine Nino Scacchi, originario di Balsorano (Aq) e titolare di Apicoltura Apostolo di Oleggio (Novara), ha raccontato la sua esperienza di apicoltore di successo, iniziata quasi per caso agli inizi degli anni Ottanta, e oggi divenuta un modello non solo per i 4 mila alveari ma anche per un metodo di conduzione delle api e dell’azienda innovativo e originale, dove il controllo della sciamatura si abbina alla conoscenza approfondita dei comportamenti delle api regine e all’alternanza dei raccolti.
Grande soddisfazione per gli organizzatori: “Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo fissati – dicono – come dimostra la partecipazione oltre ogni più rosea aspettativa. Il nostro ringraziamento va ai relatori che davvero con grande professionalità e fascino hanno saputo raccontare le loro esperienze, condividerle e rispondere con altrettanta passione alle decine di domande dei partecipanti, in uno scambio davvero utile e proficuo per tutto il mondo dell’apicoltura”.