L’Aquila. Si snoderà tra la storia passata del borgo di San Pietro della Jenca, per anni rifugio segreto di Karol Wojtyla, e la cronaca recente, con il furto e il successivo ritrovamento della reliquia di Giovanni Paolo II, l’incontro promosso dalla casa editrice One Group per sabato 8 febbraio, alle 17, a Casa Onna.
Un momento di riflessione sul ruolo che il Santuario potrà avere in una visione prospettica di sviluppo turistico del territorio, ma anche un approfondimento giornalistico e culturale sui frenetici giorni in cui la reliquia del Papa polacco sembrava sottratta per sempre alla comunità aquilana.
Al convegno, moderato dalla giornalista e scrittrice aquilana Monica Pelliccione, autrice del volume “San Pietro della Jenca“, parteciperanno don Luigi Sid Abid, rettore del Santuario di San Pietro della Jenca, Pasquale Corriere, presidente dell’Associazione San Pietro della Jenca, Enrico Rendesi, commissario capo Polizia di Stato della questura dell’Aquila, Giustino Parisse, caporedattore del quotidiano “Il Centro”, Francesca Pompa, presidente One Group edizioni e Lelio De Santis, assessore al turismo del Comune dell’Aquila.
“Il convegno, dal titolo ‘San Pietro della Jenca. Cronaca del ritrovamento della reliquia di Papa Wojtyla‘ è l’occasione per sottolineare la valenza della piccola chiesetta in pietra che guarda il Gran Sasso” spiega Monica Pelliccione. “Un gioiello di architettura e spiritualità che ha accolto, tra le sue mura, il Papa polacco che il prossimo 27 aprile verrà proclamato Santo. E proprio questo momento rappresenterà lo spartiacque per il Santuario di Wojtyla, che si candida ad accogliere migliaia di turisti. Il furto e il successivo ritrovamento della reliquia, un pezzettino di stoffa dell’abito che il Pontefice indossava quando, il 13 maggio 1981, rimase vittima di un attentato in piazza San Pietro, durante l’udienza generale, hanno portato nuovamente L’Aquila alla ribalta delle cronache internazionali. Da un evento negativo può nascere, se adeguatamente, veicolato un messaggio positivo di rinascita e sviluppo sociale e, perché no, economico e turistico legato al Santuario della Jenca”.